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“È primavera”: il PD lancia una serie di iniziative per il futuro di Arezzo

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“È primavera”: il PD lancia una serie di iniziative per il futuro di Arezzo

“È primavera”. È questo lo slogan della campagna di coinvolgimento e ascolto promossa dal Partito Democratico che continuerà fino alle elezioni amministrative del 2025. “La primavera rappresenta un momento di rinascita – spiega Matteo Braccialipertanto abbiamo ideato questo titolo all’inizio di questo percorso che farà uscire Arezzo dall’inverno politico di questi anni. Sulle questioni più importanti che riguardano la nostra città inizieremo un programma di partecipazione e coinvolgimento per costruire le proposte di rilancio per Arezzo.”

Il coordinatore del Partito Democratico di Arezzo precisa che questo “è il momento di iniziare a costruire un’alternativa seria e credibile per il nostro futuro, e questi luoghi di confronto sono aperti a tutti coloro che vogliono impegnarsi per la propria comunità, al fine di chiudere questa esperienza politica di destra che ha un solo leader e stratega assoluto, colui che deciderà il prossimo candidato sindaco: Francesco Macri.” 

“Nel merito – continua Matteo Braccialicito solo tre questioni che sono emblematiche: la prima riguarda il dibattito sulla stazione dell’alta velocità, sul quale noi abbiamo una sola posizione, la stessa del  presidente della Regione Eugenio Giani, cioè che la localizzazione può essere solo e soltanto a Rigutino. Il centro destra invece ha quattro posizioni diverse: quella di Ghinelli, quella di Tesei, quella del sindaco di Cortona Meoni e quella del ministro Salvini. Una confusione totale a discapito del nostro territorio. Seconda questione: non è semplice tenere aperti tutti i cantieri dei Lavori Pubblici programmati in città, ma con questa amministrazione i lavori sono tutti fermi, cantieri chiusi da tempo. L’esempio più lampante è la rotonda di via Fiorentina che dai proclami del 2015 ad oggi è ancora una grande pozza. La terza questione è quella sociale: non esiste un piano di sviluppo locale, non esiste un sostegno concreto alle famiglie e ai professori che affrontano la sfida educativa in città. Non a caso ci troviamo agli ultimi posti per abbandono scolastico in Italia. La sintesi politica di tutto questo l’ha fatta con straordinaria ironia la pagina di Instagram di orafo aretino, lanciando la notizia dell’acquisto del Comune di Arezzo da parte del patron di Prada Patrizio Bertelli con una dichiarazione tombale: “ho comprato il Comune di Arezzo perché era abbandonato da anni”. Oggi inizia il percorso per dare un futuro politico serio alla nostra comunità”.