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Bianconi e Civitelli sul caso Mussolini

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Dichiarazione di Oreste Civitelli (presidente di An ad Arezzo)
E di di Maurizio Bianconi (presidente di An in consiglio regionale
e candidato Cdl alla vicepresidenza della Regione Toscana)

«Falsari e bari fino in fondo. Il caso Greganti ha insegnato all?Italia come certa gente, se presa con le mani nel sacco, sappia resistere, tacere e negare. Chiti non si sottrae a questa cultura, e le sue dichiarazioni confermano che egli è parte attiva di questo progetto. Si tratta, ormai è certo, di un ragionamento nazionale. Hanno architettato un progetto per collaborare alla presentazione delle liste di una formazione di estrema destra».
«In Toscana in particolare hanno fornito consiglieri comunali, consiglieri provinciali ed assessori per l?autentica delle firme. Costoro non hanno l?obbligo, ma la facoltà di autenticare. Dunque, si tratta di una precisa scelta politica che comporta il tradimento delle regole scritte insieme nello Statuto della Toscana, regole che prevedono il bipolarismo e la coesione in due blocchi delle forze politiche in campo. In pratica, i Ds hanno scritto le regole per poi falsificarle ed aggirarle».
«In più, collaborare all?autentificazione delle firme di una lista ?neonazista? significa contribuire a rimettere in circolazione in Toscana idee sepolte e condannate, garantendo accessi televisivi a coloro a cui i Ds per primi hanno spesso negato spazi e piazze in cui manifestare. Significa, ancora, favorire non idee democratiche, ma collaborare con i ?neonazisti?. Questo hanno fatto Chiti ed i suoi. E lo hanno fatto scientemente per basso calcolo elettorale».
«Quando poi viene fuori che si sono autenticate firme false, commettendo falsi a ripetizione pur avendo incarichi pubblici che dovrebbero garantire i cittadini, allora la misura non è colma: siamo alla scandalo. In un paese appena civile tutti costoro, da Chiti in giù, sarebbero dimissionari. Forse qualcuno sarebbe anche in gattabuia. Ripetiamo: sono dei falsari, truffatori che negano fino in fondo complicità ma che poi, come in ogni clan che si rispetti, garantiscono solidarietà all?autore materiale del fatto, in questo caso la vicepresidente Massai. Qui non c?è destra né sinistra: questa è solo una classe dirigente indegna, truffaldina, traditrice di molti dei principi che, forse, quanti sono venuti prima di loro avevano alimentato. Vergogna!!!»

Articlolo scritto da: Monica Nocciolini