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Canzone da tre soldi

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Canzone da tre soldi

Prosegue la Stagione di Prosa 2004/2005 organizzata dal Comune di Arezzo, Assessorato alla Cultura e Spettacolo, con lo spettacolo CANZONI DA TRE SOLDI, tratto dall?opera di Bertolt Brecht, adattato da Stefano e Massimo Ferri, che andrà in scena al Teatro Comunale della Bicchieraia, domenica 20 marzo, alle ore 21.

La vendita dei biglietti viene effettuata presso il Servizio Informagiovani del Comune di Arezzo (Piazza Guido Monaco, 2, tel. 0575 377868), dalle ore 10 alle ore 19 di tutti i giorni feriali.

Nel giorno di spettacolo la vendita è effettuata presso il Servizio Informagiovani dalle ore 10 alle ore 17 e presso il botteghino del Teatro Bicchieraia dalle ore 18 alle ore 20.45.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il Servizio Attività Teatrali e Musicali del Comune di Arezzo, tel. 0575 377503-377505-377442.

Note artistiche dello spettacolo:

CANZONI DA TRE SOLDI

libero adattamento da: ?L?Opera da Tre Soldi? di Bertolt Brecht e Kurt Weill

adattamento dei testi e delle musiche: Stefano e Massimo Ferri

cantanti: Stefano Ferri, Spinella Dell?Avanzato, Elena Goti, Barbara Peruzzi

musicisti: Massimo Nasorri (batteria), Luca Baldini (basso, tromba), Massimo Ferri (chitarra, voce), Marco Mafucci (sax, clarinetto), Matteo Badii (tromba), Spinella Dell?Avanzato (flauto)

luci: Damien Salis

fonico: Guglielmo Ridolfo Gagliano

produzione: Le Officine della Cultura

Potrebbe bastare l?idea di suonare, cantare ed ascoltare una ventina di canzoni belle come quelle che sono disseminate nell?opera per giustificare l?impresa.

Successivamente si scopre la perfetta compenetrazione che unisce il testo alla musica di Weill, che pur nella sua apparente complessità risulta presto cantabile ma non per questo prevedibile.

Poi, una volta adattato il testo alla lingua italiana, si riconosce l?intenzione ironica e polemica di Brecht.

I personaggi e gli eventi sono cantati nella loro brutalità e fuori da ogni psicologismo:

allo spettatore sono mostrati i desideri più bassi, mostrati e non suggeriti, in favore della conoscenza, che non dà certezze ma pone problemi.

Le vicende raccontate sono parossistiche ma alla fine realistiche.

Personaggi della malavita e affaristi, prostitute e poliziotti corrotti, pur se inventati nel 1928 risultano facilmente riconoscibili se si pone un po? di attenzione alle cronache di oggi.

Potrà sembrare azzardato ma con questo adattamento Massimo e Stefano Ferri, e il loro gruppo Statale Settantuno, arricchito con preziosi collaboratori, continuano a cimentarsi con storie ?prese dal vero?.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo