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RC in merito al denaro alle diocesi

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I consiglieri comunali di Rifondazione Comunista non si sentono né ?anticlericali? né ?abietti?. Neppure sono animati da disprezzo ideologico nei confronti della religione e particolarmente del mondo cattolico. Per tale ragione i toni da crociata dell?UDC (al grido, incredibile ma vero, di ?Libero Stato in libera chiesa?, che ribalta in modo grottesco il dettato costituzionale) non ci appartengono, sono assolutamente fuori luogo, e nascondono malamente l?intento strumentale di salvare la faccia, ancora una volta, alla giunta Lucherini.
Nel nostro intervento, comunque pacato e rispettoso della chiesa cattolica e dei suoi luoghi di culto, abbiamo inteso criticare apertamente l?intervento dell?Assessore Chianini che si è vantato a mezzo stampa di aver elargito, pur in un momento di gravi difficoltà di bilancio, 110 mila euro per la sistemazione di alcune canoniche. E? il caso di evidenziare che persino la Diocesi aretina, destinataria di tanta strumentale attenzione, non sembra aver gradito l?improvvido comunicato dell?assessore. E? un classico caso di ?carità pelosa?.
Tuttavia, i consiglieri comunali di Rifondazione Comunista ritengono necessario non nascondere dietro la pagliuzza della polemica UDC la trave del malaffare che ha contaminato questa città: questione morale su cui legittimamente ed opportunamente abbiamo richiesto un intervento, una chiara presa di posizione da parte della Diocesi aretina.
Anche perché nessuno sembra potersi ritenere estraneo alle recenti vicende di varianti comprate e vendute. Le notizie di stampa dalle quali emerge che anche la Diocesi di Arezzo sarebbe stata oggetto di una richiesta di tangente per una variante urbanistica relativa a terreni di sua proprietà evidenziano quanto diffuso e cinico sia il sistema di concussione messo in piedi ad Arezzo.
Visto che il Sindaco non ha invitato pubblicamente i cittadini a parlare, a collaborare con la Magistratura – e si capisce fin troppo bene il motivo di questo silenzio – ci attendiamo dal Vescovo di Arezzo e dai sacerdoti aretini parole chiare e forti contro la corruzione e la concussione, un invito a cittadini e professionisti ad attivarsi perché sia fatta piena luce, per sradicare alla radice la degenerazione della vita politica aretina. D?altro canto ci sono illustri precedenti in tal senso: il cardinal Martini non misurò le parole di condanna contro la Tangentopoli milanese.
L?onesta, l?etica politica, la moralità quale fondamenti doverosi ed essenziali della vita collettiva, non riguardano certo solo i partiti, ma tutte le forze e i soggetti che intendono svolgere un ruolo di guida morale della società.

Dringoli Franco

Articlolo scritto da: Gruppo consiliare al Comune di Arezzo