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Replica di Nicotra a Borri su RU486

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Alfio Nicotra, capogruppo di Rifondazione Comunista in consiglio comunale, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

L'attacco dell'assessore Borri e dei consiglieri dell'Udc al protocollo di sperimentazione della pillola RU486 all'ospedale San Donato, palesa uno spirito di crociata che non ha niente a che vedere con la difesa della vita. Sorprende che un rappresentante della giunta comunale si esprima con questo linguaggio fingendo d'ignorare che tale sperimentazione è fatta rispettando fedelmente le leggi della Repubblica e avviene solo dopo aver ottenuto la necessaria autorizzazione del Ministero per la salute. Ho l'amara impressione che si voglia sollevare – questa volta proprio sulla pelle delle donne- un polverone propagandistico con l'intento di criminalizzare al contempo le donne che abortiscono e la struttura sanitaria pubblica chiamata a verificare se vi sono strade meno traumatiche ed invasive per le donne che decidono -nel rispetto della legge 194- d'interrompere una gravidanza che non vogliono o possono portare avanti.
Per inseguire una manciata di voti dell'ala integralista del mondo cattolico ,si è riesuma un linguaggio antiabortista già sconfitto nel referendum abrogativo del 1981 quando gran parte del popolo italiano, compresa la maggioranza dei credenti di fede cattolica, si oppose alla cancellazione di una legge che ha contribuito a stroncare il vergognoso mercato dell'aborto clandestino ( i tristemente famosi "cucchiai d'oro").
A pensarci bene non stupisce affatto che un simile attacco provenga da un componente di una giunta comunale – unico capoluogo di provincia in Italia- composta esclusivamente da maschi. Tale incapacità di comprendere il dramma delle donne che decidono di abortire è, sotto questo profilo, significativo.
Nasconde il desiderio antico degli uomini di potere (che spesso interpretano la Chiesa come emanazione dello stesso) di controllare il corpo della donna. Trovano intollerabile che le donne decidano su se stesse e trovano inaccettabile che quando scelgono una via dolorosa come quella dell'interruzione volontaria di gravidanza, tale dolore almeno quello fisico, possa essere il meno devastante possibile.
Se c'era una ragione in più- oltre alle innumerevoli che già esistono – per mandare a casa la giunta Lucherini, l'assessore Borri oggi ne ha aggiunta un'altra.

Articlolo scritto da: Comune di Arezzo