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Anche quest’anno le famiglie privilegiano l’ecologia

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AREZZO – Albero di Natale di plastica, per giunta spacciato per ecologico? No, grazie. Le famiglie anche quest’anno preferiranno l’”albero vero”, quello che “respira”, sinonimo di vera tradizione, ecologia e rispetto dell’ambiente.
Ad un mese di distanza dal S. Natale, già si conoscono le tendenze del mercato e quindi le preferenze manifestate dai consumatori.
L’albero naturale infatti mantiene ancora intatto un grande fascino e si stima che saranno oltre 8 milioni gli esemplari che troveranno spazio nella casa degli italiani facendo una scelta che concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente.
E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che gli alberi di Natale “veri” non provengono da foreste naturali, ma sono coltivati come una qualsiasi pianta ornamentale in vivai autorizzati posti in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline e a combattere l’erosione, le frane e gli incendi.
Purtroppo – prosegue la Coldiretti – non a caso in questo periodo viene montata ad arte una campagna di disinformazione da parte di chi “coltiva” interessi legati alla vendita degli alberi di plastica sintetici, definiti nei messaggi pubblicitari addirittura “ecologici”. Siamo di fronte ad una vera e propria mistificazione della realtà a danno dell’albero naturale di cui deve essere reso edotto il consumatore.
L’albero di plastica infatti non evoca certo metodi di produzione ecologici e non contribuisce a migliorare l’ambiente.
L’albero di Natale “originale”, invece, è un vero e proprio polmone verde naturale che assorbe CO2 e libera ossigeno con evidenti vantaggi per l’ecosistema.
Se si guarda poi al loro destino dopo le festività natalizie, gran parte degli abeti può essere impiantata arricchendo giardini e terreni poveri di verde, mentre si sta progettando addirittura di trasformare quelli “morti” in cippato in grado di alimentare le non poche centrali a biomasse che sono sorte e stanno sorgendo in Toscana.
La capitale dell’albero di Natale in Toscana e in Italia è il Casentino, dove è stato creato da Coldiretti Arezzo un Consorzio (con relativo marchio) di valorizzazione e tutela della produzione. Sono diecine le aziende produttrici che qui, da oltre un trentennio, svolgono attività vivaistica con professionalità e profondo rispetto dell’ambiente.
Acquistare l’”albero che respira” – conclude Coldiretti – significa scegliere tradizione, cultura e ambiente.