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Ecomafie: un business da 18 miliardi di euro

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Ecomafie: un business da 18 miliardi di euro

ROMA – Il business dei reati ambientali vale almeno 18 miliardi di euro l'anno e coinvolge una rete criminale controllata da 200 clan. Il settore più redditizio per le ecomafie rimane quello legato al ciclo dello smaltimento illegale dei rifiuti e dell'abusivismo edilizio, che rappresentano due sistemi per l'accumulazione illecita di capitali da investire in ulteriori attività criminose.
Fino ad oggi, solo per quanto riguarda il ciclo dei rifiuti, sono state accertate 25.967 infrazioni mentre i sequestri ammontano a 7.613.
L'allarme lanciato dall'Alto Commissariato Anticorruzione sull'incidenza strutturale delle ecomafie in settori cruciali dell'economia ha riaperto il dibattito sulle possibili forme di contrasto.
I Radicali di Sinistra – www.radicalidisinistra.it – valutano positivamente la disponibilità del Ministro per le politiche ambientali Alfonso Pecoraro Scanio all'inserimento dei reati ambientali nel Codice Penale, ma esprimono preoccupazione per le inevitabili lungaggini che un provvedimento del genere comporterebbe.
Le preoccupazioni dei Radicali di Sinistra risiedono anche nell'approccio giuridico: sarebbe molto più efficace riformare la legge urbanistica, che risale al 1942 e negli anni integrata da decreti spesso contraddittori, e limitare il proliferare di leggi e regolamenti regionali nel settore della pianificazione.
L'inadeguatezza e l'arretratezza normativa in materia di pianificazione è, difatti, un incentivo fondamentale all'abusivismo, sia quello legato alla criminalità, che quello definito "di necessità".
Stesso discorso per il ciclo dei rifiuti: manca un piano di coordinamento delle politiche sul riciclaggio e in Italia lo smaltimento di rifiuti, più che in qualunque paese europeo, viene demandato agli onerosi inceneritori, che molto spesso rappresentano un'ulteriore occasione di arricchimento delle mafie.
I Radicali di Sinistra rivolgono un appello al Ministro Pecoraro Scanio perché il problema delle ecomafie venga affrontato con soluzioni finalmente radicali ed innovative, non limitandosi, quindi all'integrazione dei reati ambientali nel Codice Penale, ma promuovendo iniziative strutturali che consentano alle istituzioni di riappropriarsi della pianificazione e del controllo del territorio.