TOSCANA – Due esperienze pilota nell’area in cui opera la cooperativa, dal look immediatamente riconoscibile per i frequentatori del supermercato. Un’insegna luminosa con il logo “Coop salute” indica infatti questo spazio dal colore verde turchese con sfumature fluorescenti presidiato da uno o due farmacisti. Funziona così: il cliente deve prendere un numero e mettersi in fila, e la vendita viene conclusa direttamente con il farmacista, pagando alla cassa dedicata. La spesa effettuata (come prescrive la legge) non vale per la raccolta punti, e non ci sono promozioni né offerte speciali. Sulla confezione di ogni farmaco il cliente trova l’indicazione del prezzo e lo sconto praticato, esattamente come oggi avviene per il libri.
Dentro lo spazio salute di Coop, soci e consumatori possono trovare circa 200 prodotti scelti all’interno delle tipologie autorizzate dal recente decreto governativo. Ovvero i farmaci da banco (detti anche Otc, dall’inglese “over the counter”) e quelli la cui somministrazione deve essere obbligatoriamente fatta da un farmacista (in gergo tecnico farmaci Sop). Fra le tipologie più importanti si possono trovare i farmaci antinfluenzali e antipiretici, lassativi, analgesici e antitosse.
Finora hanno presentato le proprie candidature per l’assunzione nei nuovi Corner dedicati alla salute circa 150 farmacisti; attualmente ne sono stati assunti sei.
Coop si è fatta promotrice della campagna per la liberalizzazione dei farmaci da banco ben otto mesi prima del decreto Bersani, ricevendo il consenso di migliaia di consumatori. Come si ricorderà la proposta di legge di iniziativa popolare è stata sostenuta da ben 800 mila cittadini. Il mondo della cooperazione di consumo, insomma, si è mosso con grande determinazione in questa battaglia per la liberalizzazione di mercati “protetti”. Non certo per business, né per interesse, perché i costi che le singole cooperative devono sostenere per attivare questo servizio non consentono margini di guadagno. Coop però non è soltanto un’impresa leader nel mondo della grande distribuzione commerciale, è anche (e soprattutto) un’associazione di consumatori che raccoglie 6,2 milioni di soci a livello nazionale. E ciò che la cooperazione sta realizzando in tema di liberalizzazioni ha già dato una scossa ad un mercato ingessato da sempre come quello dei farmaci. E siamo solo all’inizio. A beneficiarne saranno sempre di più i cittadini.