Arezzo- L’attuazione del programma di mandato, le necessità delle frazioni e della città, le disponibilità finanziarie: “su questi tre parametri – afferma l’Assessore ai lavori Pubblici Franco Dringoli – abbiamo costruito il piano triennale delle opere il cui schema è adesso a disposizione dei cittadini, delle Circoscrizioni e delle associazioni economiche e sociali per le osservazioni. Piano che dovrà inoltre tenere conto, nel suo divenire, delle indicazioni derivanti dall’approvazione del piano strutturale e del regolamento urbanistico dell’Ente”.
Il contesto finanziario sul quale è stato individuato il piano triennale è radicalmente diverso dal passato a causa delle minori risorse disponibili. Un calo determinato da una contrazione fisiologica ed anche dalla scelta dell’Amministrazione di procedere sulla strada, democratica e trasparente, del piano strutturale senza ripetere il meccanismo delle varianti e quindi delle concessioni edilizie a pioggia.
“Pertanto – continua Dringoli – il piano triennale si basa su investimenti compresi tra gli 11 ed i 12 milioni di euro annuali derivanti da risorse dell’Amministrazione, a cui vanno aggiunti i vari finanziamenti regionali e statali che potranno essere attivati e dal concorso finanziario dei privati per alcuni progetti. Varie le tipologie di intervento individuate dal piano che si basano su alcune scelte precise derivanti dalle linee programmatiche che questa Amministrazione si è data. La prima indicazione riguarda le periferie e le frazioni della città per le quali sono state finanziate e verranno appaltate in tempi brevi alcune opere di particolare utilità. Ed anche per il 2007 sono stati programmati molti interventi nelle zone limitrofe della città. Altro capitolo riguarda la scelta di aumentare le risorse delle Circoscrizioni del 40% rispetto al budget degli anni passati in modo da consentire un reale decentramento ed una migliore capacità di intervento per la manutenzione e le piccole opere necessarie alle comunità locali”.
Previste nel triennio anche opere di riqualificazione di luoghi importanti della città. E’ già stato finanziato il rifacimento di piazza Guido Monaco e sono previsti per il 2007 gli interventi su piazza Vasari, per il 2008 quelli su piazza S. Agostino e per il 2009, in correlazione con lo spostamento dello scalo merci, piazza della Stazione. Progetti importanti di riqualificazione e consolidamento anche per il patrimonio storico-archiettonico di Arezzo in particolare per le mura cittadine e la Fortezza per la quale l’Amministrazione sta valutando interventi strutturali ma anche progetti di rivitalizzazione funzionale attraverso attività culturali e di valorizzazione del territorio aretino. Interventi sono previsti anche per il miglioramento delle principali strade di accesso al centro, quali Via Vittorio Veneto, Marco Perennio e Pescaiola.
“Tema strategico del dibattito in corso sul piano strutturale – ricorda inoltre Dringoli – è quello della viabilità, con particolare attenzione ai punti critici del traffico. Il piano delle opere per il 2007 indica scelte precise relative alla rotonda di Olmo, al superamento dell’incrocio di Ceciliano ed alla rotonda di San Clemente. Valuteremo attentamente la predisposizione di project financing per opere come il Palazzetto dello Sport, l’Auditorium Comunale, il Canile municipale, la Foresteria dell’Atleta. Stiamo pensando al completamento dei centri sociali di Quarata e Battifolle da tempo bloccati, a quelli di Venere e di Vitiano ma anche a scuole materne per le zone di Fonterosa e di Tortaia. Attenzione anche per i parchi e giardini della città e per concorrere, insieme all’Amministrazione provinciale, agli interventi necessari alla riduzione dei rischi idraulici nel territorio comunale. Il piano triennale delle opere pubbliche individua inoltre obiettivi importanti di rilevanza strategica come la ridefinizione dell’asse Baldaccio- Rossellino – Bastanzetti – Caserma Cadorna dove possono trovarsi importanti risposte per servizi pubblici, aree di sosta, attività culturali. Altrettanto significativo l’impegno per la trasformazione della zona delle cave per avviare la trasformazione in parco urbano delle zone già escavate.