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L’Italia Ago della Bilancia per la pesca

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‘’Sollecitiamo il Ministro De Castro – spiega Michele Candotti, Segretario Generale del WWF Italia – ad appoggiare il regolamento Mediterraneo che assicura una buona gestione delle risorse ittiche’’. Ma il WWF chiede che venga rigettato l’emendamento che reintroduce le spadare.

L’ Italia è l’ago della bilancia. Se dice in tempi brevi Sì al dossier Mediterraneo anche gli altri paesi extraeuropei saranno spinti ad approvare la normativa e regolamentarsi per la tutela delle specificità mediterranee. Questo è secondo il WWF Italia uno dei fattori che dovrebbero convincere il Ministro della Pesca e delle Politiche Agricole Paolo De Castro ad appoggiare il Regolamento Mediterraneo. Gli altri motivi che dovrebbero accelerare i tempi di approvazione sono, secondo il WWF Italia, l’urgenza di una tutela normativa sulle specie marine del Mediterraneo e la difesa delle comunità della piccola pesca. ‘Dopo oltre due anni di dibattito – spiega Michele Candotti, Segretario Generale del WWF Italia – ci auguriamo che entro questo anno venga approvato, infatti l’UE deve dotarsi di una regolamentazione che fissi le principali misure tecniche per la gestione delle risorse ittiche e tra queste, in particolare, le misure riguardanti la taglia e le specie di pesca, nonché la definizione delle reti e relativi divieti’’.

Qualora l’Italia non approvasse entro i termini del Regolamento Mediterraneo la Commissione Europea potrebbe decidere di accelerare i termini delle procedure di infrazione con conseguenti condanne dell’Italia e danni economici alla comunità. ‘’E’ quindi urgente – aggiunge Michele Candotti, Segretario Generale del WWF Italia – come sostiene il Commissario Borg fissare delle regole chiare per la pesca nel nostro mare: il Regolamento potrebbe significare il primo passo’’.

Però pur sostenendo l’adozione del Regolamento Mediterraneo, il WWF è estremamente preoccupato per l’attuale bozza che autorizza, nell’ambito della definizione degli strumenti di pesca, una nuova categoria di reti, cosiddette “reti galleggianti ancorate ” (anchored floating gillnets). Queste reti galleggianti, potendo essere lunghe fino a 6 km, e potendo essere usate per catturare specie chiave come tonno e pesce spada, nella sostanza reintrodurrebbero un nuovo tipo di spadare in totale violazione del Regolamento n. 1239/98 e della Raccomandazione della Commissione Generale Pesca Mediterraneo (CGPM). Il WWF Italia chiede quindi che questo emendamento venga stralciato.