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Libano: ‘Campagna per il ritorno a scuola’

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Libano: ‘Campagna per il ritorno a scuola’

Ansarieh, LIBANO – Alla presenza del Ministro dell’Istruzione libanese Dr. Khaled Gabbani e del Rappresentante dell’UNICEF in Libano Roberto Laurenti si è aperta oggi ufficialmente la ‘Campagna per il ritorno a scuola’, con una cerimonia inaugurale presso la scuola pubblica di Ansarieh, danneggiata durante la guerra.

“Riportare i bambini a scuola dopo un’emergenza o una guerra costituisce uno dei passi più importanti del processo di ricostruzione”, ha dichiarato Roberto Laurenti, Rappresentante dell’UNICEF in Libano: “E’ una grande gioia vedere che i bambini non solo riprendono ad andare a scuola, ma che, facendo ciò, tornano a una parte molto importante della loro vita quotidiana”.

Dopo il cessate il fuoco che ha messo fine al conflitto, l’UNICEF e il Ministero dell’Istruzione libanese hanno avviato una Campagna nazionale per il ritorno a scuola, con l’obiettivo di far riprendere le attività scolastiche entro il 16 ottobre. L’UNICEF ha lavorato a stretto contatto con il Ministero dell’Istruzione per individuare le soluzioni adatte a permettere la ripresa delle attività scolastiche dove le scuole avevano subito danni di varia entità. Nella scuola di Ansiareh, per esempio, dove una parte dell’edificio deve essere demolita, le lezioni sono svolte non solo nell’ala non danneggiata, ma anche in aule prefabbricate allestite nel cortile scolastico, in modo da consentire l’istruzione a tutti i 350 bambini della scuola. A causa della guerra, sono circa 300 le scuole che hanno subito danni parziali alle strutture.

Per i bambini delle oltre 50 scuole completamente distrutte, le lezioni sono riprese presso villaggi vicini, facendo ricorso, quando necessario, ai doppi turni. Molte altre scuole, seppur non danneggiate dalla guerra, hanno dato accoglienza a molti sfollati e necessitavano di lavori di pulizie e di riparazioni minori.

L’UNICEF ha provveduto a pulire e disinfettare 68 scuole che avevano accolto sfollati; mediante i kit denominati “Scuole in scatola” sta fornendo materiali didattici e per l’insegnamento a oltre 1.400 tra scuole pubbliche e private, nonché il necessario per il funzionamento delle classi, tra cui lavagne, gessetti, orologi, penne e altri materiali scolastici. L’UNICEF, inoltre, sta distribuendo cartelle scolastiche con quaderni, matite, gomme da cancellare, pennarelli e righelli a oltre 400.000 scolari.

Oltre a fornire materiali, l’UNICEF sostiene la campagna “Formare gli addetti alla formazione” diretta ad educatori incaricati di fornire, a loro volta, le conoscenze necessarie ai maestri per occuparsi al meglio dei bambini colpiti dalla guerra, tra cui le capacità di riconoscere e gestire i sintomi di traumi emotivi, organizzare al meglio le classi e contribuire al recupero psicosociale dei bambini.

Gli ordigni inesplosi, tra cui le bombe a grappolo, rimangono il rischio principale per la sicurezza dei bambini delle aree colpite. Sebbene le scuole siano state bonificate, mine e ordigni inesplosi continuano a costituire un serio rischio per l’incolumità dei bambini, tanto nei centri urbani quanto nelle zone rurali, nonché in tutti i luoghi dove i bambini si spostano, giocano o coltivano la terra con i genitori. Per prevenire e contenere tali rischi, l’UNICEF sostiene vasti programmi di educazione sul pericolo delle mine nelle scuole e campagne di informazione e sensibilizzazione ideate appositamente per i bambini.

Riportare i bambini a scuola in un contesto post-bellico richiede la disponibilità di vaste risorse e una grande esperienza. L’UNICEF è grato ai propri partner sul campo e ai donatori sia nazionali che internazionali per il sostegno che ha reso possibile il lavoro fin qui svolto.

“Il lancio della ‘Campagna per il ritorno a scuola’ segna un passo decisivo per migliorare le condizioni dei bambini e delle famiglie libanesi”, ha affermato il Rappresentante dell’UNICEF Roberto Laurenti: “Abbiamo un lavoro enorme da svolgere per la futura ricostruzione del paese, ma il volto di oggi dei bambini ci ricorda che questo compito è possibile”.