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Nuovi percorsi di sviluppo

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I settori delle attività manifatturiere e del terziario avanzato da tempo sono impegnati sui nuovi percorsi di sviluppo della nostra provincia. L’impegno di tutti i soggetti coinvolti è diretto a sviluppare nuovi contenuti economici, culturali e sociali, stili e strumenti di governo territoriale innovativi, in grado di sostenere il rilancio del ciclo economico.
Il percorso prende avvio dalla consapevolezza di una serie di trasformazioni in atto nel sistema locale – di cui l’attuale crisi economica rappresenta il sintomo principale – che non sono congiunturali, ma che incidono nella struttura del modello di sviluppo locale. Questa consapevolezza si è tradotta nello sforzo compiuto in questi anni di governare il nostro processo evolutivo, selezionando indirizzi ed interventi, creando attorno a questi il massimo consenso possibile.
In particolare API, CNA, Confartigianato e Confindustria, rappresentando una grossa parte dell’occupazione della provincia, sono impegnate ad elaborare le risposte più idonee alla crisi in atto, partendo dal presupposto che la ricchezza può essere distribuita solo se prima viene prodotta; il tutto avendo ben presenti le difficili sfide che attendono il territorio aretino e sentendo la responsabilità di dover stimolare il nuovo posizionamento del sistema economico in uno scenario in continua evoluzione.
Tutto ciò concorre ad indirizzare l’impegno comune verso scelte che stabiliscano con chiarezza regole e obiettivi, con il fine di razionalizzare ed ottimizzare l’utilizzo delle risorse ed evitare il duplicarsi ed il sovrapporsi delle iniziative o la dispersione delle risorse in rivoli improduttivi.
Su queste scelte crediamo si debbano misurare i soggetti sociali ed economici: su queste scelte dovrà essere fondato un programma di ampio respiro per lo sviluppo del territorio, individuando precise priorità di valenza strategica suscettibili di incidere sulle variabili strutturali del sistema.
Tra queste, a titolo esemplificativo, la necessità di un’adeguata politica delle infrastrutture materiali ed immateriali; iniziative per il riposizionamento produttivo e l’innovazione tecnologica; interventi volti a sostenere l’internazionalizzazione delle attività d’impresa; sostegno alla creazione di nuove imprese e alla successione imprenditoriale; rilancio delle potenzialità turistiche del territorio; interventi mirati alla valorizzazione delle produzioni tipiche del nostro territorio; valorizzazione delle competenze professionali e del capitale umano, sviluppo del terziario avanzato.
In questi ambiti è necessario porre grande attenzione ai criteri di selezione degli interventi ed alla valutazione dell’effettiva ricaduta delle azioni promosse sulle imprese.
In questo quadro generale la riflessione delle categorie investe anche la Camera di Commercio, ente finanziato dalle imprese al servizio delle imprese, strumento di sintesi e di stimolo alla crescita produttiva e sociale del territorio. Al centro del dibattito va posta oggi l’individuazione delle azioni che possano avere una effettiva ricaduta sul territorio e sulle imprese, la trasparenza delle relazioni economiche, la volontà di perseguire la crescita ed il progresso, al di là degli interessi di parte. Non sfugge a nessuno che, quando saranno chiare e condivise le linee-guida ed i programmi, la responsabilità dell’attuazione peserà in maniera rilevante sulla classe dirigente dell’imprenditoria aretina che sarà chiamata a governare l’Ente: dal Presidente al Vice Presidente, dal Consiglio alla Giunta. Le scriventi associazioni sentono il dovere, nei confronti del sistema delle imprese, di individuare le figure più adatte a governare l’attuale complessa fase di trasformazione economica, secondo criteri ispirati all’autonomia e all’interesse generale.
Una maggiore collegialità è il criterio proposto: maggior partecipazione e coinvolgimento della Giunta e del Consiglio, con un Presidente che, libero da impegni associativi, si dedichi con impegno alla guida della Camera, assistito da una Giunta snella ed efficiente che dovrà assumere un ruolo maggiore nella guida dell’Ente, così come assumerà maggior ruolo il nuovo Consiglio, specie per indirizzare, selezionare e predisporre le iniziative da attuare.
In questo modo le categorie della produzione manifatturiera e dei servizi avanzati mirano anzitutto a mettere a punto gli indirizzi prioritari sui quali il sistema delle imprese dovrà impegnarsi per ritrovare e rendere stabile la propria capacità competitiva.

Articlolo scritto da: API – CNA – Confartigianato – Confindustria