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Ad Arezzo ‘effetto Piero’ anche sulle informazioni turistiche

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AREZZO – Venticinquemila persone in sei mesi, da gennaio a giugno, hanno contattato l’ufficio per organizzare il proprio viaggio ad Arezzo. Il presidente Scortecci “Più che raddoppiati gli utenti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”

Venticinquemila persone in sei mesi. Oltre il doppio dello scorso anno. Questo il numero totale degli utenti che ad Arezzo, da gennaio a giugno, hanno varcato la soglia dell’ufficio informazioni di piazza della Repubblica o lo hanno contattato tramite telefono o posta elettronica per chiedere notizie sulla mostra di Piero della Francesca, sulle strutture ricettive del territorio, sul calendario degli eventi e su molto altro ancora, compresa qualche “news” su traffico e viabilità e addirittura qualche previsione meteorologica per il week end.

Lo conferma Terre d’Arezzo, la joint venture formata da Ascom, Arci e alcune agenzie di viaggio della provincia, che con il proprio tour operator Colori Toscani gestisce l’ufficio in convenzione con l’Apt.

“Rispetto allo stesso periodo del 2006, dal gennaio a giugno di quest’anno abbiamo più che raddoppiato il numero degli utenti: da 10. 878 a 24.667” dichiara Franco Scortecci, presidente di Terre d’Arezzo “nel nostro ufficio, aperto sette giorni su sette, sono entrate circa 19.000 persone, mentre nel 2006 non arrivavamo a quota 9.000. A queste si aggiungono le 5.123 persone che ci hanno telefonato (1.521. nel 2006) e le 557 che ci hanno scritto”. Un bel carico di lavoro per le quattro persone che si avvicendano al banco delle informazioni, pronte a rispondere ad ogni richiesta armate di pazienza e di sorriso inossidabile.

“Nel 90% dei casi” spiega Scortecci “i contatti a distanza si esaurivano nella richiesta di dettagli tecnici sulla mostra e sugli eventi collaterali del periodo. Era quindi chiaro che la gente stava organizzando il proprio viaggio ad Arezzo spinta soprattutto dal richiamo della grande mostra. E non è mancato neppure chi, per organizzarsi di tutto punto, chiedeva previsioni quasi profetiche sull’andamento climatico del fine settimana”.

“Per quanto riguarda invece i contatti diretti, le informazioni più richieste, ovviamente oltre a quelle sulla mostra, erano su parcheggi, viabilità, strutture ricettive e in generale su quello che c’era da fare e da vedere in giro”. In questi casi, il compito degli addetti all’informazione si fa delicatissimo: “se riesce a trasmettere entusiasmo e buone idee” sottolinea Scortecci “può spingere un turista a prolungare la propria permanenza”.

Tra le nazionalità più rappresentate, ci sono l’Inghilterra (13%), gli Stati Uniti (8%), la Germania (5,7%) e la Francia (4%), anche se gli italiani “sono pur sempre la maggioranza di quelli che entrano” conclude il presidente di Terre d’Arezzo “oltre il 55%, in pratica uno su due. È una percentuale che comprende anche i moltissimi aretini, devo dire sempre di più, che prendono l’ufficio come punto di riferimento per conoscere meglio il territorio e gli eventi in programma”.