
AREZZO – Con l’ipotesi di soppressione di tre Eurostar, si assiste all’ennesimo atto di svalutazione del territorio aretino. Un problema gravissimo: il rischio, per Arezzo, è di essere tagliata fuori dai collegamenti veloci per Milano e Roma. Un’ipotesi, quindi, da combattere con tutte le forze.
Rimane, però, una domanda: è tutta colpa di Trenitalia? A nostro avviso, solo in parte. Le responsabilità di questa progressiva e incessante perdita di competitività del nostro territorio sono tutte da ricercare nella quasi congenita incapacità di fare sistema.
Arezzo, nel suo complesso, mai è riuscita a pensare a un’idea, a un progetto, che inserisse il suo territorio nei circuiti virtuali e virtuosi dell’economia internazionale.
Così, ogni grande argomento in merito alle infrastrutture (l’aeroporto, la stazione sulla Direttissima, la S.R. 71, la Due mari e le infrastrutture informatiche) si risolve sempre ed esclusivamente in una bagarre mediatica di respiro localistico che permette finestre di visibilità ai “parolai” di turno pronti a capitanare comitati del “no”, contro tutto e contro tutti. In questo quadro, purtroppo triste, l’intervento del Sindaco Fanfani, seppur lodevole ma ovviamente dovuto e necessario, avrà, in caso di esito positivo, la stessa efficacia di una cura palliativa. Rimaniamo quindi in attesa dell’incontro che avrà luogo domani con i vertici di Trenitalia. Ritengo che sia giunto il momento di aprire un tavolo politico, franco, dove maggioranza, opposizione e società civile si incontrino per affrontare con responsabilità e spirito di totale collaborazione i capitoli più importanti per lo sviluppo della nostra città. Non c’è più spazio per oligarchie partito-burocratiche, non c’è più spazio per i personalismi che hanno caratterizzato gli ultimi decenni dello scenario politico aretino. Abbiamo invece bisogno di idee, priorità, progetti, spirito di servizio e abnegazione. Uno spirito che è nettamente percepibile tra tutti coloro che, per varie necessità, fanno la scelta del treno e che non possono essere privati di un servizio fondamentale. Siamo quindi di fronte ad un problema generale ma anche ad un concreto e grave disagio per molti concittadini: sarò al loro fianco in tutte le iniziative utili a garantire ad Arezzo la fermata degli Eurostar.