AREZZO – “Una strada a Bettino Craxi è il giusto riconoscimento ad un uomo ed a uno statista che ha avuto un ruolo fondamentale nella vita politica ed istituzionale nella seconda metà del secolo scorso”. Giovanni Pelini, capogruppo Sdi in Consiglio comunale, commenta così l’esito del voto di ieri in aula. “Bettino Craxi è stato alla guida di un Governo durante il quale l’Italia ha conosciuto una vigorosa ripresa del sistema economico e sociale. Il suo impegno, svolto in anni difficili, segnati dal terrorismo e dalla mafia, è riuscito comunque a dare una stabilità politica senza precedenti nella vita della Repubblica”. Pelini ricorda anche i riconoscimenti internazionali di Craxi, in particolare quelli pervenuti dalle Nazioni Unite ed il suo impegno per la pace e la sicurezza nel mondo.

“Oggi – commenta Pelini – è giusta e possibile una riflessione serena sul ruolo svolto da Bettino Craxi sullo scenario nazionale ed internazionale Eminenti esponenti della politica nazionale, compreso il Presidente della Repubblica, hanno invitato ad un clima di conciliazione e di riconsiderazione del nostro passato recente”.
Ad Arezzo questo clima non si è respirato. “In alcuni – commenta il capogruppo dello Sdi – è tornata a prevalere la ‘cultura’ delle certezze assolute e del lancio delle monetine. Ho registrato con amarezza l’atteggiamento di una consistente parte del centro sinistra che si è attestato su una posizione di retroguardia politica, senza alcun passo avanti nella riflessione storica. In questo quadro rivendico il mio orgoglio di socialista per avere portato fino in fondo un atto di indirizzo che conferma la validità dell’esperienza storica e politica di Bettino Craxi che non può esser offuscata da sentenze della giustizia italiana che, è bene ricordarlo, sono state ‘condannate’ dalla Corte Europea di Strasburgo. La vita e la storia di Bettino Craxi sono parte integrante della vita e della storia del socialismo italiano ed europeo. Il mio augurio è che la riflessione storica abbia progressivamente la meglio sull’astiosa polemica politica, restituendo a Craxi il posto che si è conquistato nella Storia”.