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Coltivazioni a rischio mobilitazione Coldiretti in Casentino

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Coltivazioni a rischio mobilitazione Coldiretti in Casentino

CASENTINO – Allarmante la situazione in Casentino. Gli ungulati, in particolare i cinghiali, sono il problema principale per le colture con danni incalcolabili alle aziende agricole e all'ambiente.
Quest'anno si assiste ad una vera e propria recrudescenza del fenomeno causa l'aumento incontrollato delle popolazioni di ungulati.
Gli imprenditori agricoli del Casentino, e sono molti – afferma il Presidente Coldiretti Arezzo Tulio Marcelli – denunciano questa situazione insostenibile che rischia di compromettere la sopravvivenza stessa dell'attività agricola.
Coldiretti – prosegue Marcelli – dopo aver incontrato il Presidente dell’ATC 1 conferma, come da tempo richiesto, la necessità di misure urgenti e straordinarie per il contenimento degli ungulati.
L'agricoltura – precisa il Direttore Coldiretti Corsetti – non può sostenere l'impatto incontrollabile provocato dai danni alle colture. E non vuole nemmeno pagare il prezzo di una gestione faunistico-venatoria in Casentino assai discutibile aggravata dalla presenza del Parco delle Foreste Casentinesi, ad oggi vero ricettacolo di ungulati, che da “opportunità” per il territorio si è trasformato in “vero problema”.
Occorre dunque – prosegue Corsetti – ricreare un equilibrio tra agricoltura, ambiente e attività faunistico-venatoria a tutela non solo del reddito delle aziende agricole ma anche del sistema Casentino in una logica di sviluppo locale integrato.
Le imprese agricole invocano pertanto azioni straordinarie di contenimento degli ungulati e, pur di far valere i loro legittimi diritti, si dichiarano ad azioni di protesta.
Per questo Coldiretti – conclude Marcelli – torna ufficialmente a chiedere l'urgente costituzione di un tavolo di crisi presieduto dal Presidente della Provincia ed allargato a tutti i soggetti interessati al problema, dall'ATC al Parco, dalle Organizzazioni Agricole alle Associazioni Venatorie.