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Confartigianato: chiusa la fiera di Vicenza Autumn

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AREZZO . È una valutazione moderatamente positiva quella che la Federazione Orafi di Confartigianato esprime alla chiusura dell’ultima edizione di VicenzaOro Autumn.
Il numero degli operatori presenti alla manifestazione fieristica è notevolmente aumentato.
In base ai dati comunicati dalla fiera di Vicenza infatti Vicenzaoro autumn ha chiuso con un 13,5% in più rispetto all’anno scorso: 10.544 gli operatori italiani mentre gli stranieri sono stati 5.587. Provenienti da 102 paesi questi ultimi hanno segnato un incremento del 25,1% rispetto allo scorso anno.
Ne hanno beneficiato le contrattazioni che si sono svolte numerose tra gli espositori ed gli operatori commerciali provenienti principalmente dai Paesi Arabi, dalla Turchia, dal Messico e dai paesi europei, in particolare da Spagna, Grecia e Germania.
“Il quadro che emerge dalle prime valutazioni fatte con le nostre aziende associate – dichiara il Presidente della Federazione, Andrea Boldi – è perfettamente coerente con i dati statistici a nostra disposizione. Nei primi 5 mesi del 2007 il nostro export verso i paesi del Medio Oriente è aumentato del 25,2%. Anche la performance sui mercati europei può essere considerata soddisfacente. Nel periodo Gennaio-Maggio l’export verso i paesi UE è aumentato del 13,8%. Continua invece a destare preoccupazione l’andamento delle nostre vendite negli USA, che hanno fatto registrare una flessione del -21,6% e che non sono certo aiutate dal forte indebolimento dell’euro rispetto al dollaro. Tale andamento può essere spiegato non solo con la riduzione del consumo di gioielleria, che secondo le rilevazioni del WGC si attesta intorno al –6% e che penalizza prevalentemente gli oggetti di fascia media, ma anche e soprattutto con la fortissima concorrenza di India, Cina, Tailandia e Turchia che negli ultimi 5 anni hanno eroso in maniera consistente le quote di mercato detenute dal nostro paese”.
“Da questo punto di vista – dichiara il Presidente Nazionale di categoria, Luciano Bigazzi – un ruolo determinante viene giocato dalla disparità dei dazi doganali applicati negli Stati Uniti al prodotto italiano rispetto a quelli relativi ai nostri concorrenti”.
“Proprio per questo motivo – continua Bigazzi – le categorie economiche aderenti alla Consulta Nazionale dei Produttori Orafi hanno avviato un’azione di lobbying negli Stati Uniti per giungere ad una riduzione del dazio doganale applicato all’oreficeria Made in Italy. Nel frattempo buone notizie giungono dagli Stati Uniti che ha recentemente varato un inasprimento dei dazi doganali applicati a India e Tailandia”.
Preoccupazione viene espressa anche dalla Federazione Orafi e Argentieri a proposito della decisione della Fiera di Vicenza di promuovere nuovi eventi destinati al settore orafo nei mesi di Marzo e Novembre.
“La decisione della Fiera di Vicenza – prosegue il Presidente nazionale Bigazzi – giunge all’indomani di una forte presa di posizione delle categorie della Consulta Nazionale dei Produttori Orafi a favore di una razionalizzazione dell’offerta fieristica di settore, con accordi strategici tra gli Enti fieristici e una maggiore sinergia e collaborazione tra i distretti produttivi”.
Da questo punto di vista è evidente il netto divario tra le richieste del settore ed il piano industriale presentato dalla Fiera di Vicenza.
“Per il rilancio del settore – dichiara Andrea Boldi – sarebbe opportuna una maggiore concertazione tra tutti gli attori del made in Italy orafo, operatori, enti fiera, associazioni e istituzioni, per giungere a soluzioni condivise ed aggreganti. Purtroppo ci troviamo invece di fronte all’autoreferenzialità di alcuni poli fieristici che finiscono sempre più spesso per compiere scelte volte più al perseguimento del proprio tornaconto che alla tutela dei reali interessi del settore orafo, guardando alle aziende come fonte di guadagno e non come realtà da promuovere”.
“Occorre infine giungere al più presto alla definizione di una strategia di ampio respiro che sappia valorizzare le specificità della Fiera di Arezzo rilanciandone il ruolo nel contesto delle manifestazioni fieristiche di settore anche attraverso il coordinamento con altri poli fieristici italiani e internazionali”.