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Dai banchi all’azienda: l’idea di un giovane imprenditore

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Dai banchi all’azienda: l’idea di un giovane imprenditore

AREZZO – Uscire dalla scuola e trovare lavoro. E' questo il problema principale della maggior parte dei giovani. Cosa fare però quando le conoscenze teoriche acquisite sui banchi non bastano come credenziali per essere assunti? A colmare la distanza fra scuola ed impresa ci stanno provando gli imprenditori di Confartigianato. E’ riuscito nel suo ambizioso progetto grazie ai finanziamenti ricevuti partecipando un bando del GAL, Consorzio Appennino Aretino, che dal 1997 su tutto il territorio montano porta avanti l’iniziativa comunitaria leader con finanziamenti europei destinati anche alle PMI private per progetti di eccellenza. E’ così che Filippo Galestri, Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Arezzo e membro del Consiglio direttivo dei Metalmeccanici, è riuscito a creare all'interno della sua azienda di Bibbiena, un laboratorio aperto alle scuole.
"Uno dei grandi problemi degli Istituti tecnici è che spesso per le loro lezioni pratiche hanno a disposizione macchinari e utensili obsoleti e limitati – spiega Filippo Galastri – Inoltre capita di consueto che i programmi scolastici forniscano conoscenze teoriche molto lontane dalla realtà delle imprese. I nostri laboratori aperti agli studenti direttamente in azienda hanno proprio lo scopo di formare le lacune della formazione scolastica rendendola funzionale alle esigenze delle imprese".
In particolare, "questa sezione dei laboratori formativi verrà dedicata agli studenti dell'ITI di Bibbiena – continua il Presidente dei Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Arezzo – I ragazzi di 4° e 5° potranno fare esperienza sul campo partecipando a gruppi di ricerca e progettazione, lavorando con macchinari all’avanguardia e confrontandosi con problemi reali".
Da sempre infatti il Gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese Arezzo è sensibile alle problematiche riguardanti il rapporto scuola-impresa. Negli ultimi anni è stato riscontrato un impoverimento delle competenze tecniche degli studenti, tanto che gli stessi artigiani preferiscono spesso assumere e formare personalmente giovani non diplomati piuttosto che periti. I nuovi laboratori formativi hanno perciò lo scopo di attualizzare i programmi scolastici e renderli più vicini alle esigenze delle imprese del territorio. E’ quello che è già avvenuto con l’esperienza positiva dell’IPSIA di S.Giovanni Valdarno. Qui lo scorso anno in seguito ad un incontro con il Preside, sono state evidenziate quelle materie che non venivano trattate ma che sembravano molto importanti per gli imprenditori della zona.
"Armonizzare i programmi didattici a favore delle imprese è fondamentale per colmare la distanza fra la scuola e il lavoro – conclude Daniele Michelini titolare della ditta insieme a Galastri – Inoltre il lavoro in azienda ha lo scopo di mettere a disposizione degli studenti tutta la professionalità e l’esperienza degli esperti del settore".