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E’ ufficiale: è stata la mano dell’uomo ad uccidere gli orsi

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E’ ufficiale: è stata la mano dell’uomo ad uccidere gli orsi

ABRUZZO – Il WWF si costituirà parte civile, unendosi alla Regione Abruzzo e al Ministero dell’Ambiente per difendere i diritti della collettività contro i responsabili dell'uccisione di tre orsi e due lupi nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Non solo, è già stato dato mandato ai legali per attivarsi nelle indagini difensive che rendano più forte la posizione dall’Associazione in tribunale.
“Se c’è una certezza oggi è che c’è la mano dell’uomo che ha sparso volontariamente bocconi avvelenati all’interno del Parco. Purtroppo la verità è che si tratta un gesto ignobile che si verifica in molte zone dell’Italia centrale, ma che inevitabilmente colpisce le specie più importanti e delicate della nostra fauna. Non scordiamoci che la fauna è patrimonio indisponibile dello Stato, ciò significa che gli orsi uccisi erano patrimonio di tutti e quindi tutti i cittadini hanno subito un danno. Questo è ovvio per tutti coloro che hanno inondato di telefonate i centralini del WWF per esprimere il proprio sdegno, ma a quanto pare non era chiaro per i criminali che hanno compiuto questa barbarie e che si sono permessi di farlo anche in altre occasioni – commenta Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia –La fiaccolata di sabato dimostrerà che questi delinquenti sono isolati dalla gente e attendiamo che la taglia, che partendo dai 10 mila euro del WWF oggi con gli altri contributi ha raggiunto la cifra di 35 mila euro, faciliti la cattura dei colpevoli”

L’avvelenamento di un orso marsicano o di un lupo all’interno di un parco, per quanto concerne il diritto ambientale, è un caso esemplare, poiché si tratta dell’utilizzo di bocconi avvelenati per colpire una specie che la legge definisce ‘particolarmente protetta’ e per di più all’interno del territorio di un Parco che della salvaguardia di questa specie ha fatto la propria funzione principale.
“Purtroppo oggi parliamo addirittura di 3 orsi e di almeno 2 lupi, un danno che ha impoverito tutti, anche moralmente, e quindi speriamo nella massima condanna concessa per questo reato. Lo sgomento derivato da questa situazione dovrà portare l’intero Parlamento, trasversalmente, a chiedere l’accelerazione dell’iter del progetto di legge sui crimini ambientali, come sottolineato oggi dal Ministro dell’Ambiente. – commenta Fulco Pratesi- Apprezziamo la volontà di fare chiarezza sulla commercializzazione e l’uso delle sostanze potenzialmente velenose per l’uomo e per la fauna e crediamo sia fondamentale lo sviluppo dell’attività investigativa, che sia dotata di uomini capaci di sfruttare ogni indizio per giungere ad assicurare alla legge questi criminali. Naturalmente senza dimenticare le azioni di salvaguardia della biodiversità abbinate allo sviluppo di progetti mirati a garantire il futuro delle nostre specie più delicate.”