Home Cultura e Eventi Cultura Ecce Bombo: ‘Settanta e dintorni’ propone Nanni Moretti

Ecce Bombo: ‘Settanta e dintorni’ propone Nanni Moretti

0
Ecce Bombo: ‘Settanta e dintorni’ propone Nanni Moretti

AREZZO – Dopo lo straordinario febbraio culminato con l’incontro con Marco Bellocchio che ha visto un’Arena Eden gremita e partecipe, come tra l’altro si è verificato in tutte le altre serate ricomprese nella rassegna cinematografica, “Momenti di Storia del Cinema: Settanta e dintorni”, organizzata dal Comune di Arezzo, assessorato alla cultura, e Cineforum 2, con la collaborazione di Università e Secva srl, esordisce nel nuovo mese con un film cult di uno degli autori più amati del nostro cinema. “Ecce Bombo”, di e con Nanni Moretti (Italia, 1978) sarà infatti proiettato martedì e mercoledì 6 e 7 marzo, sempre alla Sala d’Essai della Multisala Eden alle 21.15 con ingresso ridotto per tutti.
Il film, recentemente restaurato e fatto tornare nelle sale italiane a partire dal Nuovo Sacher di Roma, è la seconda opera di Nanni Moretti: Michele, Mirko, Vito e Goffredo, quattro amici ex sessantottini, stufi di spendere le serate in maniera inconcludente al bar, decidono di affidarsi all’autocoscienza per risolvere le proprie insoddisfazioni. L’arrivo dell’estate concluderà l’esperimento di autocoscienza, ma i quattro amici continuano a vedersi; durante uno dei soliti incontri, viene presa la decisione di andare a trovare Olga; la voce si sparge tra gli altri ragazzi del bar e del quartiere, ma alla fine sarà il solo Michele a presentarsi davanti alla ragazza.
Per “Ecce Bombo” non si può fare a meno di ricordare le tante battute entrate nella storia del cinema italiano ma la telefonata di Michele Apicella (Nanni Moretti) all’amica, durante la quale svela la propria indecisione se andare o meno a una festa è entrata nel mito: Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce.
Curioso infine che un singolare aspetto accomuni questo film all’ultimo proiettato nel corso della rassegna, “La Cina è vicina” di Bellocchio: la reazioni suscitate nello spettatore a dispetto delle intenzioni del regista. Entrambi avrebbero dovuto essere se non film “dolorosi”, almeno drammatici e destinati a pochissimi. Furono invece subito percepiti come comici e specchi di una generazione intera. È proprio questa la bellezza del cinema.