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Enzo Biagi torna su Raitre con RT

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“RT” s’intitola il programma di Enzo Biagi, che, anche nel titolo, oltre che nella formula, ripropone il primo rotocalco della storia della televisione italiana, di cui proprio il grande giornalista era il direttore, quando era a capo anche dell’unico telegiornale della Rai: era il 1962.
“RT” andrà in onda per otto puntate, ogni lunedì, su Raitre, alle 23,15 ieri sera la prima puntata, anche se la puntata d’esordio è stata uno speciale di 80 minuti, andato in onda domenica 22 aprile, alle 21,30, e che è stata intitolata “Resistenza tre giorni dopo si celebra la festa della Liberazione e resistenze” (quelle quotidiane ed eroiche, sconosciute ed esemplari – della gente qualunque.)

Roberto Saviano (lo scrittore di Gomorra) e Gherardo Colombo (il giudice che ha deciso di lasciare la magistratura) sono stati, gli ospiti. E poi mons. Giancarlo Bregantini, il vescovo di Locri, l’on Tina Anselmi e Vittorio Foa.
E poi piccole storie di sopravvivenza dal Nord al Sud, gli operai di Bollate, che sono riusciti a rilevare la loro fabbrica dismessa, i nuovi poveri che a Roma occupano le case per bisogno e le grandi storie di eroi per caso: i giornalisti morti sui tanti fronti delle guerre che volevano raccontare.

E la partecipazione straordinaria di Paolo Rossi, nelle vesti del “signor Rossi” alle prese con l’amministratore di un condominio pieno di ingiustizie e di misteri che assomiglia tanto al “Condominio Italia”.
La trasmissione è una coproduzione tra Rai3 e Tg3-Primo Piano. Il programma, diretto da Enzo Biagi, è realizzato da Loris Mazzetti con la collaborazione di Paolo Aleotti, Bice Biagi, Nevio Casadio, Onofrio Dispenza, Gian Giacomo Schiavi e Annarosa Macrì che ne è anche la curatrice.
Produttori esecutivi sono Marta Busi e Luisa Pistacchio, fotografia di Paola Nessi, editing di Walter Bellagente, regia di Enrico Rimoldi.

ENZO BIAGI
Nasce il 9 agosto 1920 a Pianaccio, un paesino dell’Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna. Il padre è aiuto magazziniere di uno zuccherificio. Appena diciottenne inizia la carriera giornalistica lavorando come cronista al Resto del Carlino, e diventa professionista a 21 anni, età minima per entrare nell’albo professionale. Protagonista della guerra partigiana entra a Bologna con le truppe di liberazione e annuncia la fine del conflitto dai microfoni del Pwb. Dal 1952 al 1960 dirige a Milano il settimanale Epoca; di questi anni è l’inizio del suo rapporto con la televisione destinato a rafforzarsi e durare nel tempo: entra alla Rai, chiamato dall’allora direttore generale Ettore Bernabei nel 1961 e l’anno successivo fonda RT-Rotocalco Televisivo, rubrica d’attualità che per la prima volta porta in televisione lo stile giornalistico del rotocalco. RT è un quindicinale del Tg che tratta di politica interna e estera, di cronaca e di costume con servizi e approfondimenti. Primo tra tutti il Rapporto Corleone, inchiesta realizzata da Gianni Bisiach sulla cittadina siciliana teatro di una sanguinosa guerra di mafia. Nel 1977 è nuovamente chiamato alla Rai per il programma televisivo Proibito, inchiesta di attualità sui fatti della settimana, cui succedono due grandi cicli di inchieste internazionali, Douce France (1978) Made in England (1980) e un serie di servizi sul traffico d’armi, la mafia ed altri temi di stretta attualità della società italiana. Ideatore e conduttore del primo ciclo di Film dossier, nel 1982, e di Questo secolo: 1943 e dintorni, nel 1983, ha conquistando il pubblico anche con numerose altre trasmissioni: 1935 e dintorni, Terza B, facciamo l’appello (1971), Linea diretta (1985, settantasei puntate); nel 1986 presenta le quindici puntate del settimanale giornalistico Spot, nell’87 e ’88 Il caso (rispettivamente undici e diciotto puntate), nell’89 ancora Linea diretta (cinquantacinque puntate), seguita in autunno da Terre lontane (sette film e sette realtà) e Terre vicine, sui mutamenti dei paesi ex comunisti dell’Est. Dal 1991 ad oggi Biagi realizza con la Rai un programma televisivo all’anno: I dieci comandamenti all’italiana (1991), Una storia (1992), Tocca a noi, La lunga marcia di Mao (sei puntate sulla Cina), Processo al processo su tangentopoli, Le inchieste di Enzo Biagi e Il Fatto, programma giornaliero di cinque minuti su avvenimenti e personaggi italiani (1995-98). Nel 1998 conduce due nuovi programmi, Fratelli d’Italia e Cara Italia. Nell’ottobre 1999 parte la sesta edizione de Il Fatto. Nel luglio 2000 è autore e volto del programma di RaiUno Signore e Signore, mentre nell’ottobre dello stesso anno è di nuovo in video con la settima edizione di Il Fatto. A febbraio 2001 conduce il nuovo programma di Rai Uno, Giro del mondo, un viaggio tra arte e letteratura con alcuni tra i protagonisti del Novecento. Quindi, a settembre dello stesso anno, ottava edizione de Il Fatto.