Home Politica Francini (Udc): La mancata indignazione della città

Francini (Udc): La mancata indignazione della città

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AREZZO – Francesco Francini interviene in merito ai recenti atti di valdalismo accaduti all'interno del Liceo Classico di Arezzo. "Nell'ultimo mese due gravissimi episodi hanno "macchiato" la nostra città. Ambedue hanno avuto a che fare con l'ebraismo ed ambedue si sono concretizzati in atti vandalici portati verso importanti, perché simbolici, oggetti di legno. Mi riferisco alla "violenta potatura" dell'albero posto in Pescaiola in memoria della Shoah ed alla distruzione volontaria, da parte di alcuni studenti del Liceo Classico, di un crocefisso.

Gli episodi denunciano la presenza in Arezzo di sacche di intolleranza ed ignoranza gravissime. Le reazioni di condanna della città però non sono state le stesse. Nel primo caso, tutti i partiti e le forze sociali sono scese in campo, nel secondo nemmeno una voce, tranne quella di meritorie ma comunque isolate associazioni, si è levate per denunciare il non meno grave comportamento dei presunti "bulli" di turno. Amareggia che le condanne e le indignazioni di parte della classe dirigente del nostro Paese siano sempre ad intermittenza. Probabilmente il pensiero degli "indignati col singhiozzo" guarda molto a ciò che è politicamente corretto. Da una parte reputano opportuno, per pura convenienza politica, denunciare chi vuole infangare la memoria di milioni di ebrei uccisi dal nazismo, dall'altra valutano inutile e politicamente scorretto denunciare il comportamento di chi vuole infangare la memoria di un solo ebreo morto in Croce, dimenticandosi magari che quell'ebreo, per milioni di persone nel mondo, è risorto ed è il Figlio di Dio.

Così sono i tempi moderni: le difese degli ebrei vanno prese solo a patto che questi siano morti e non diano più noia a nessuno, guai alzare la voce per difendere gli ebrei in vita, ad esempio lo Stato d'Israele, ma guai anche a difendere la memoria viva di quelli messi in croce duemila anni fa da un potere arrogante, cieco ed ingiusto, un po' come quello rappresentato oggi da chi si indigna ad intermittenza. Infine, come nel caso dell'albero ferito per cui mi sono augurato pubblicamente che gli autori dello spregio fatto in Pescaiola venissero individuati e puniti, così mi auguro che nei confronti dei giovani del Liceo Francesco Petrarca vengano presi tutti gli opportuni provvedimenti perchè abbiano la possibilità di pensare alla gravità dell'atto compiuto, così magari da maturare la voglia di scusarsi pubblicamente con tutta la comunità cristiana aretina, in primis con quella parte presente nello stesso Liceo, fortemente offesa dal loro gesto."

Articlolo scritto da: Luca Salvadori