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Giornate FAI di primavera: Arezzo 24 e 25 marzo

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Giornate FAI di primavera: Arezzo 24 e 25 marzo

AREZZO – Dopo molti anni, la delegazione FAI di Arezzo ha deciso di organizzare in città la “Giornata FAI di primavera” giunta alla quindicesima edizione. Con la collaborazione e la sponsorizzazione del Comune e della Provincia di Arezzo e di Eutelia, con la partecipazione della Fraternita dei Laici e della Soprintendenza, le giornate prevedono l’apertura di Santa Maria in Gradi, San Domenico, SS. Annunziata, Santi Lorentino e Pergentino, SS. Trinità, Collegio di Santa Caterina, Museo Statale Arte Medievale e Moderna (il pianterreno), Casa Vasari, Sede del Quartiere, Liceo Classico, Istituto Buonarroti, Badia delle Sante Flora e Lucilla, Palazzo Sandrelli, Palazzo Rossi, Quadreria della Fraternita. In ogni luogo ci saranno accompagnatori specialisti a ciclo continuato, oltre a studenti nella veste di “piccoli ciceroni”. Massiccia è infatti la partecipazione delle scuole e di molti giovani, compresi gli studenti della “V d” del Liceo Classico che in Palazzo Rossi parleranno degli “Dei del palazzo”. L’Istituto d’arte è presente invece con tre mostre. Molte altre le iniziative, compreso un posto di ristoro con cibo medievale organizzato dal quartiere di San Lorentino. Alle giornate partecipano tutti come volontari, comprese le guide del “Centro guide di Arezzo”.
Il programma specifico prevede l’inaugurazione sabato ore 17 in Piazza della Badia con
spettacolo degli Sbandieratori. Ma la giornata di sabato 24 marzo avrà preso avvio già alle 14,30 con visite che si prolungheranno fino alle 18.
Domenica 25 marzo, l’orario è dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18, con eccezione della SS. Annunziata che sarà visitabile dalle 13 alle 15,45. Sempre domenica, la chiusura sarà affidata a uno spettacolo di grande qualità musicale offerto dal Comune, il Concerto del Quartetto di Venezia, alle 18, nella chiesa dei Santi Lorentino e Pergentino.
“L’amministrazione comunale – ha dichiarato l’assessore alla cultura del Comune di Arezzo Camillo Brezzi – ha sposato con entusiasmo questo evento. Il FAI si distingue da anni nella salvaguardia di beni architettonici, storici e ambientali in tutta Italia e questa idea di partire da un quartiere per riscoprire la nostra città è certamente originale. Queste due giornate arricchiscono un marzo particolare, propedeutico alla grande mostra di Piero, e contribuiscono, proprio in vista di quest’ultima, a tenere viva l’attenzione su Arezzo e i suoi tesori”.
“È un appuntamento con la bellezza – ha sottolineato l’assessore alla cultura e al turismo della Provincia Emanuela Caroti – e speriamo sia una maniera per consentire agli aretini di avvicinarsi alla fruizione di beni verso i quali non sempre mostrano la dovuta attenzione. Siamo in una società spettacolarizzata e l’apertura eccezionale di palazzi e luoghi sacri, ci auguriamo invogli molti visitatori che in questo modo possono sentirsi partecipi di un evento”.
“Nel 2006 – ha precisato il capo delegazione FAI di Arezzo Ilaria Marvelli – abbiamo aperto oltre 400 beni in 190 città per un totale di 420.000 visitatori. Quest’anno siamo presenti in 200 città per un totale di 500 siti visitabili, finalmente distribuiti in tutte le regioni d’Italia, un motivo questo di grande vanto per un associazione formata da volontari. Tra l’altro, il 24 e 25 marzo possono rappresentare l’occasione per nuove adesioni. Tengo a precisare come il FAI sia altresì impegnato, grazie alla collaborazione offerta dal Comune di Arezzo, in un progetto, ‘A scuola con Piero’, che si lega al grande evento della mostra dedicata al maestro del Rinascimento ma che vuole soprattutto far capire ai bambini quanto sia importante il patrimonio artistico e ambientale per garantire loro un’educazione che favorisca a questo paese un recupero d’identità”.
“Dopo la formula rivelatasi vincente di aprire un intero paese ai visitatori – ha rilevato l’organizzatrice della giornata FAI Liletta Fornasari – dopo nove anni la scelta è ricaduta sulla città di Arezzo e un intero suo quartiere, Porta del Foro, con le sue chiese, le sue strade, i suoi palazzi, in una splendida camminata tra sacro e profano dove sarà garantita, grazie all’entusiasmo dimostrato dal quartiere stesso, la visita della sede e la scoperta di una parte di città ricchissima ma trascurata che consentirà di rivalutare strade storiche, come quella di Vallelunga e la Via Sacra, corrispondenti oggi a Via Cavour e Via Garibaldi.
La scelta di tornare ad Arezzo è motivata innanzitutto dall’attenzione che oramai la città attira in vista della mostra su Piero e le corti italiane, poi dall’intento di scoprire e riscoprire luoghi dimenticati, come già accennavo, e di avviare una sorta di alternanza tra quartieri aretini e territorio che vorremmo proseguire per i prossimi anni. Così partiamo da Porta del Foro per poi calarci successivamente nella realtà degli altri tre quartieri, intervallandoli con le tradizionali trasferte in provincia. Sono molte le persone che voglio ringraziare: Comune, Provincia, Fraternita, Soprintendenza, Eutelia, i parroci delle chiese, i proprietari dei palazzi che saranno aperti al pubblico, la direttrice dell’istituto Santa Caterina, i presidi delle scuole. Le visite saranno seguite da personale specializzato, quale storici dell’arte e laureandi in Conservazione dei Beni Culturali ma daremo spazio anche agli studenti mentre le guide aretine offriranno il loro prezioso contributo. Gli ingressi sono tutti liberi. Siamo semmai in attesa di avere conferma dalla Soprintendenza se sarà possibile accedere gratuitamente nella casa di un illustre quartierista di Porta del Foro: Giorgio Vasari. In ogni caso, abbiamo pensato a un ulteriore intrattenimento con i membri del consiglio e i soci del Garden Club che, in forma sempre volontaria, riceveranno i visitatori nel giardino di Casa Vasari, restaurato dall’associazione stessa”.
“Siamo felici di queste giornate – ha concluso il rettore di Porta del Foro Giancarlo Felici – perché rendono giustizia a un quartiere che conserva ben il 40 per cento della città murata nel suo perimetro e perché sono in linea con la filosofia da noi seguita di progressiva valorizzazione anche attraverso il restauro del portone e di tanti tabernacoli. Il ricavato poi del punto di ristoro con cibo medioevale che predisporremo, sarà devoluto al FAI”.