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Il caro petrolio presenta il conto

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Il caro petrolio presenta il conto

AREZZO – “È opportuno fare scelte coraggiose sul carbone e sulle infrastrutture energetiche di importazione, poiché senza una rimodulazione del mix di fonti e una vera accelerazione sul fronte dei rigassificatori, l’Italia continuerà a pagare le bollette più care d’Europa”. Questo il commento a caldo di Mario Monci, Presidente di Oasi Consulting di CNA Arezzo dopo gli aumenti di luce e gas decisi dall’Autorità dell’Energia Elettrica e Gas a seguito dell’impennata del prezzo del greggio.
“In 9 mesi il costo del petrolio è cresciuto del 34% – continua Monci – e contestualmente sono state introdotte fasce biorarie di consumo che hanno reso ancora più rigida la prospettiva per le piccole aziende che subiranno maggiori costi energetici per un totale di 250 milioni di euro l’anno che portano a oltre il 50% il differenziale della bolletta in Italia rispetto alla media europea”.
Da un calcolo è emerso che l’eccessiva dipendenza dell’Italia dagli idrocarburi (oltre l’85%) ha fatto sì che il rincaro dei prezzi petroliferi hanno inciso per 8 miliardi di euro in più all’anno rispetto al resto d’Europa.
Se la prospettiva è quella di abbandonare, nel lungo periodo e senza rimpianti, il petrolio, rimane aperta la questione delle alternative.
Quali? “Sostanzialmente tre dovrebbero essere gli indirizzi in grado di guidare corrette scelte politiche e legislative: l’uso razionale dell’energia, il risparmio energetico, l’impiego delle fonti rinnovabili – precisa il Presidente di Oasi Consulting – le piccole imprese chiedono di riformare alla radice il modello di produzione e di consumo di energia, basandolo sempre meno sulla mega-generazione e sempre più sulle micro-produzioni e sull’utilizzo razionale delle fonti energetiche, il più possibile rinnovabili”.
La ricetta è legata alla necessità di favorire la diffusione sul territorio italiano degli impianti di generazione distribuita e di microgenerazione. Ovvero dare la possibilità alle piccole imprese di autoprodurre energia e di metterla in rete a costi sostenibili. È necessario delineare subito un insieme di misure fiscali e agevolative in grado di avere un impatto positivo a breve termine, soprattutto nei confronti delle imprese ad alto consumo energetico che si misurano quotidianamente con il mercato comunitario e internazionale.
Dopo la cattiva notizia, ne arriva anche una buona per le famiglie: “Da ottobre – precisa Alfredo Guerra Energy Manager di Oasi Consulting – almeno per la bolletta della luce, i rincari annunciati dall’Autorità potranno essere attenuati, se non addirittura annullati. In che modo? Scegliendo la tariffa bioraria: in pratica concentrando il maggior utilizzo di energia elettrica (lavatrici e grandi elettrodomestici, per intenderci) nelle fasce orarie serali e durante i fine settimana”.
E Alfredo Guerra precisa che “se solo si riuscisse a spostare oltre il 70% dei consumi elettrici tra le 18.30 e le 7 del mattino e durante le intere giornate di sabato e domenica, si riuscirebbero a contenere questi ultimi aumenti, fino ad azzerarli”.
L’opzione tariffaria bioraria potrà essere richiesta al proprio fornitore entro fine ottobre (con validità retroattiva al 1° ottobre), da tutti gli utenti che dispongono di contatori elettronici telegestiti. Ma anche chi non dispone di un nuovo contatore, potrà scegliere la nuova tariffa, che in base alle disposizioni dell’Authority sarà un mix tra profilo standard (30%) e consumi in fasce serali (70%).