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Il grande regista Marco Bellocchio ad Arezzo

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Il grande regista Marco Bellocchio ad Arezzo

AREZZO – Serate all’insegna del grande cinema d’autore accompagnate da un eccezionale evento questa settimana nell’ambito della rassegna “Settanta e dintorni”, organizzata dall’assessorato alla cultura del Comune di Arezzo e dall’associazione Cineforum 2.
Dopo la proiezione del secondo film della sua carriera “La Cina è vicina” (Italia – 1967), martedì alle 21.15 alla Multisala Eden d’essai (INGRESSO GRATUITO), il regista Marco Bellocchio sarà protagonista dell’incontro che si terrà, ancora al cinema Eden e sempre con INGRESSO GRATUITO, mercoledì 28 febbraio alle ore 21.15: presenterà la serata il prof. Andrea Martini, docente di storia del cinema presso l’Università degli studi di Siena, Facoltà di Lettere e Filosofia.
Nell’occasione verrà proiettato il film Sorelle (Italia – 2006) un “mediometraggio” del regista sulle vicende che avvengono nella casa dove è cresciuto con le sue sorelle Letizia e Mariuccia e dove Bellocchio girò I pugni in tasca. Un luogo-rifugio, nella bellissima Bobbio, nel piacentino, dove il Trebbia scorre tranquillo. Molti tra gli attori proprio i familiari di Marco Bellocchio.
Nella casa vive la piccola Elena, figlia di Sara, la bambina di cui si segue la storia. Elena vive con le zie nel paese perché sua madre fa l’attrice ed è costretta a spostarsi di continuo. Ma la bambina non è sola. Suo zio Pier Giorgio la adora e sua madre non l’ha abbandonata: appena le è possibile torna per trascorrere del tempo con lei. Un giorno, però, Sara arriva con una novità: vuole portare Elena con sé a Milano. È arrivato il momento in cui la bambina dovrà lasciare il paese, la sua casa natale e separarsi dalle zie…

Il regista
Marco Bellocchio nasce a Piacenza nel 1939 ed esordisce con I pugni in tasca (1965) che lo impone all’attenzione internazionale. Due anni più tardi dirige La Cina è vicina. Negli anni ’70 il suo occhio critico si spinge all’interno delle istituzioni per denunciarne violenze, soprusi e ingiustizie. Un collegio (Nel nome del padre, 1972), il manicomio (Matti da slegare – Nessuno o tutti, 1975), o l’ambiente militare (Marcia trionfale, 1976). Nel 1982 torna ad analizzare il suo passato familiare con Gli occhi, la bocca, cui fanno seguito, nel 1984 Enrico IV (tratto dalla commedia di Luigi Pirandello) e Il diavolo in corpo (1986) una libera interpretazione del romanzo omonimo di Raymond Radyguet e La visione del Sabba (1994). Dopo La condanna (1991), vince l’Orso d’Argento al Festival di Berlino con Il sogno della farfalla nel 1994. Nel 1997 porta sullo schermo un testo di Heinrich von Kleist, Il principe di Homburg (presentato al Festival di Cannes), nel 1999 realizza La balia (tratto da una novella di Pirandello) e negli anni successivi L’ora di religione (2002), Buongiorno notte (2003) e Il regista di matrimoni (2006).