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Immigrazione e bonus bebè

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FIRENZE – Prime assoluzioni sulla vicenda dei bonus bebè. Il Tribunale di Varese ha infatti ritenuto che dieci imputati stranieri, ritenuti dalla Procura della repubblica colpevoli di aver incassato indebitamente i bonus bebè stanziati in finanziaria 2006, sono stati tratti in inganno dalla lettera di invito in tal senso spedita direttamente ai neonati (fra l'altro, rileva il giudice, il modulo inviato non aveva le caratteristiche previste in finanziaria: doveva essere inviato dal ministero dell'Economia, invece era a firma Silvio Berlusconi).
Le somme sarebbero state ritirate in buona fede e dunque sarebbe venuto a mancare l'elemento psicologico del dolo, cioè la consapevolezza di commettere falso ideologico e truffa aggravata ai danni dello stato.

Tutti assolti con formula ampia perché il fatto non costituisce reato. Una prima buona notizia dalla magistratura, ma sulla vicenda permane comunque il problema della "uniformità di trattamento". Ogni giudice infatti decide indipendentemente dai propri colleghi e non si può escludere che diversi giudici che abbiano in carico altrettanti procedimenti penali decidano chi per l'assoluzione chi per la condanna.

E' proprio a causa di questa possibile, e grave, disparità di trattamento che da tempo chiediamo un provvedimento del governo che sani la situazione. Nell'attesa, non possiamo che augurarci che il precedente del tribunale di Varese venga seguito dalle altre Procure della repubblica e tribunali che si occuperanno di casi simili.

Articlolo scritto da: Aduc