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Infortuni in edilizia: la situazione ad Arezzo

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Infortuni in edilizia: la situazione ad Arezzo

AREZZO – Il tema della sicurezza sul lavoro ed in modo particolare nei cantiere viene costantemente “alimentato” da fatti di cronaca. L’ultimo, per fortuna senza conseguenze, ieri ad Arezzo.
In provincia uno dei settori più esposti continua a rimanere quello edile. Qui la tendenza degli infortuni è da un alcuni anni abbastanza stabile, pur vivendo un momento di espansione del settore.
“Questo incoraggia le forze sociali a continuare nelle azioni di prevenzione, formazione e divulgazione delle normative e degli obblighi, cercando di far fare un salto di qualità prima di tutto culturale a tutto il settore – dichiara Maurizio Baldi responsabile dell'Unione Costruzioni di CNA Arezzo, settore che è caratterizzato dalla presenza per il 47% da extracomunitari. La battaglia per migliorare gli standard di sicurezza nelle aziende edili deve essere un percorso continuo, questa sensibilità sta maturando nel mondo delle imprese e si cerca tenacemente di rendere il cantiere un luogo sicuro, analizzando le criticità del lavoro”
Dietro questa spinta, si allarga sempre più la forbice fra le aziende che rispettano le normative e quelle che vivono ai margini della legalità. E sempre più spesso, chi rispetta i canoni della sicurezza, risulta azienda in regola con tutti gli adempimenti.
“I numeri relativi agli infortuni relativi all'EdilCassa Falea ci danno uno spaccato di quanto succede nelle piccole e medie imprese della provincia di Arezzo – ricorda Baldi. Nel 2006 gli infortuni relativi ad una platea di oltre 2.000 operai presenti nei cantieri in media ogni mese, sono stati 211, di cui una quota rilevante sono definiti "in itinere", dovuti cioè a incidenti stradali per raggiungere il cantiere di lavoro. Le fasce più colpite sono quelle degli operatori aventi età compresa fra i 31 e i 50 anni con il 47% del totale degli infortuni, seguita da coloro che sono fra i 20 e i 30 anni con il 32%, risultano marginali gli infortuni degli over 60, e si caratterizzano per la gravità e i lunghi tempi di ripresa”.
Fondamentale, per Cna, è puntare sulla formazione. Sono state applicate le normative relative alle cadute dall'alto e in questo anno verranno messe in formazione maestranze per un numero complessivo di oltre 800 figure, fra imprenditori e dipendenti. “Un esempio – commenta Baldi – di come la formazione, facendo perno sulla collaborazione fra associazioni di categoria e enti pubblici, possa riscuotere adesioni impensabili solo poco tempo fa. Questa è la strada sui cui proseguire. Oltre a fare informazione con mezzi efficaci e rivolte a tutte le maestranze, utilizzando linguaggi comprensibili e nel caso di persone straniere utilizzando la loro lingua di origine, il tutto nella massima collaborazione fra forze sociali, istituzioni, enti ispettivi”.