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LAV: Sos maltrattamenti, un anno di segnalazioni

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LAV: Sos maltrattamenti, un anno di segnalazioni

ROMA – Nel 2006 sono state circa 800 le telefonate ricevute dal numero LAV “SOS Maltrattamenti” 848.588.544, di cui 565 riguardanti segnalazioni o notizie relative a maltrattamenti di animali. A queste si aggiungono 320 segnalazioni ricevute dall’indirizzo [email protected] . Il servizio, attivo dal 2004, (disponibile il lunedì, mercoledì e venerdì, ore 10-17) è stato istituito dalla LAV per dare un aiuto concreto a tutti coloro che vogliono intervenire contro i soprusi a danno degli altri animali, diffondere la conoscenza della legge sulla protezione degli animali (L.189/04), aiutare coloro che intendono presentare una denuncia o un esposto alle Autorità per fatti riguardanti il maltrattamento di animali e selezionare i casi più delicati per la costituzione di parte lesa e di parte civile della LAV.

446 telefonate hanno riguardato i cani (78% del totale), 52 telefonate hanno riguardato i gatti (poco più del 9%) e 67 altri animali; naturalmente il numero degli animali coinvolti è superiore alle segnalazioni (es. nel caso di canili o allevamenti): ad esempio il totale dei cani oggetto di abusi segnalati al servizio LAV “SOS Maltrattamenti” è di circa 2000. 82 sono state le richieste di controlli o verifiche di segnalazioni.
I casi più frequenti portati all’attenzione della LAV riguardano cani rinchiusi in box, recinti o appartamenti, tenuti sempre legati, senza riparo dalle intemperie o al sole, maltrattati in genere, picchiati o tenuti in pessime condizioni igieniche, sfruttati per l’accattonaggio. E poi gatti avvelenati, abbandonati, presi a sassate, bastonati, uccisi in vario modo. Vittime di violenze anche cavalli, galline, aragoste, conigli, ma anche gufi e coccodrilli.

Le segnalazioni sono giunte prevalentemente dalle grandi città: dalla sola provincia di Roma sono arrivate 145 telefonate, più del 25% del totale, mentre da quella di Milano 41, da quella di Napoli 29, da quella di Bologna 23 e da quella di Firenze 18. Non bisogna lasciarsi ingannare dalle cifre: il fatto che da queste province messe insieme arrivi il 45% delle telefonate non significa che qui i maltrattamenti siano più numerosi o che vi sia una maggior sensibilità, perché le dinamiche del processo che porta a segnalare i maltrattamenti sono varie e complesse.
Nella maggioranza dei casi, a telefonare sono le donne (471), mentre gli uomini sono appena 94. Da sole, le donne rappresentano oltre il 83% del totale, contro il 16% dei maschi. Il 19% di quanti hanno fatto una segnalazione è socio LAV.

“Questi dati raffigurano uno spaccato reale del rapporto uomo-altri animali nel nostro Paese; rappresentano una testimonianza diretta delle denunce dei cittadini, non mediata da organi di stampa né da dati elaborati da altre fonti – dichiara Ciro Troiano, responsabile del servizio SOS Maltrattamenti della LAV – Si tratta di dati parziali, ma hanno il pregio di essere «genuini», ovvero di rappresentare la testimonianza diretta di coloro che hanno assistito o denunciato una condotta criminale a danno di altri animali. Fatti accaduti tra le mura domestiche, in famiglia, nella stretta schiera dei parenti, nel condominio e che vedono come protagonisti i volti di ogni giorno, il parente, il vicino di casa. Non occorre essere un criminale riconosciuto per essere un torturatore di altri animali. Anzi, la maggioranza dei maltrattamenti è commessa da persone “normali”, quasi sempre con condotte sociali irreprensibili, socialmente riconosciute come «brave persone», ma che per una antiquata e crudele cultura considerano gli altri animali come cose, oggetti animati da usare e sfruttare e sui quali esercitare un misero senso di onnipotenza quotidiana”.

Anche nel 2006 numerose telefonate sono giunte da rappresentati di Organi di Polizia o di uffici pubblici per chiedere chiarimenti sulla normativa contro il maltrattamento di animali (L.189/04). In alcuni casi è stato chiesto l’intervento della LAV per predisporre una denuncia o un sequestro, in altri casi abbiamo ricevuto richieste da avvocati che dovevano preparare denunce o esposti.

Deludenti le risposte ricevute da uffici pubblici e Organi di Polizia, alle segnalazioni fatte dalla LAV: la reazione più comune è stato il classico “scarico di competenze”. Le risposte più avvilenti sono giunte dai Servizi Veterinari delle ASL: a parte lodevoli eccezioni per competenza, professionalità e sensibilità incontrate dalla LAV in anni di attività, il 99% delle segnalazioni inviate da “SOS Maltrattamenti” della LAV ai Servizi Veterinari delle ASL ha avuto esito negativo. Un dato sul quale occorre riflettere insieme alle troppe e terribili violenze di cui gli animali sono vittime.

PER APPROFONDIMENTI CONSULTA LE TABELLE ALLEGATE

Articlolo scritto da: Lega Anti Vivisezione