Home Cultura e Eventi Cultura Mani Artigiane: a Pratovecchio si riuniscono i mastri falegnami

Mani Artigiane: a Pratovecchio si riuniscono i mastri falegnami

0
Mani Artigiane: a Pratovecchio si riuniscono i mastri falegnami

PRATOVECCHIO (Ar) – Si chiuderà domenica 14 ottobre la rappresentativa del Casentino Mani Artigiane, con la settima edizione della Biennale “Le Forme del Legno” a Pratovecchio (Ar), evento che parte proprio oggi, venerdì 12 ottobre, con l’inaugurazione ufficiale. All’evento parteciperanno artigiani, artisti e scuole professionali che del legno hanno fatto il loro mezzo di comunicazione visiva. In esposizione opere d’arte, oggetti, tutto realizzato attraverso una delle materie prime più antiche. Inoltre durante la fiera il piccolo borgo sarà animato da dimostrazioni pratiche degli artigiani presenti, dando così la possibilità ai visitatori di cogliere le diverse tecniche utilizzate. Artisti provenienti da tutta Italia daranno colore e vita a Pratovecchio, gioiello dell’Alto Casentino. La fiera mercato si svolgerà all’interno del campo sportivo dove per l’occasione sarà allestita una struttura capace di contenere migliaia di visitatori.

«Con Pratovecchio si chiude Mani Artigiane, un grande appuntamento per il settore dell’artigianato di qualità – ha affermato l’assessore provinciale alle Attività Produttive Andrea Cutini – momento di valorizzazione e promozione delle tecniche e della sapienza dei maestri artigiani del territorio della provincia di Arezzo e Mani Artigiane vuole rappresentare l’elemento di unione di tre piccole ma importanti realtà dell’artigianato casentinese». “Mani Artigiane” nasce dalla volontà di una valle di tutelare, attraverso manifestazioni di valore, un artigianato artistico di grande spessore e quindi un comparto economico importante che ha fatto della tradizione e della qualità le basi del suo successo. Tutelare questi due aspetti – tradizione qualità – significa valorizzare anche turisticamente il distretto Casentino.

Le Forme del Legno si pone come obiettivo quello di promuovere l’antico mestiere mantenendolo saldamente ancorato alle tradizioni locali nella piena consapevolezza del fatto che, come ebbe a dire lo scrittore Giovanni Arpino, «chi sa levigare il ferro, chi ripara un violino, eternamente si lega ad una sua particolare tecnica, è un innovatore». C'è spazio, dunque, anche per l'arte di lavorare il legno, testimonianza viva d'operosità e insieme storia di remoti costumi di queste terre. «Dov'è montagna con i suoi boschi ivi da sempre prospera l'artigianato ligneo» che affonda le proprie radici nella vita del montanaro. Il quale è sempre stato al tempo stesso contadino ed allevatore, sì, ma appunto anche artigiano. In questa veste, per secoli e secoli ininterrottamente fino al Novecento, fors'anche un po' facendo di necessità virtù si è dedicato alla fabbricazione degli strumenti necessari alle sue molteplici attività ed alla lavorazione d'oggetti d'uso quotidiano che conservano, intatti, fascino e funzionalità.