ROMA – Può sembrare strano o anche uno scherzo, ma in Gran Bretagna stanno piantando tanti vigneti, centinaia di ettari. E’ quanto segnala l’Unione Nazionale Consumatori secondo la quale la Gran Bretagna non è assolutamente un Paese a vocazione viticola, anche se già esistevano vini e vigne nel Sud, seppure molto pochi. Come fanno a raggiungere una gradazione decente se lì fa freddo e piove? “E’ molto semplice, afferma Massimiliano Dona, segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, aggiungono zucchero al mosto, in modo da sviluppare più alcol, altrimenti il vino inacidirebbe. In Italia è proibito, ma è permesso in Germania, in Gran Bretagna, in Ungheria, in alcune zone della Francia e in altri Paesi nordici. Infatti, stanno piantando vigne anche in Danimarca e Olanda e fra qualche anno arriveranno i vini di quei Paesi, come sono già arrivati quelli cileni, australiani, argentini e sudafricani. Si tratta di una concorrenza del tutto sleale, afferma sempre Dona, anche perchè in quei Paesi sono ammessi additivi che in Italia sono proibiti. Ma la UE sembra non interessarsi al caso, neanche imponendo, per esempio, l’uso del mosto concentrato (invece dello zucchero) che comunque proviene dall’uva. Un grado alcolico ottenuto naturalmente in vigna con l’aiuto della sola natura costa 10 volte in più rispetto a quello ottenuto con lo zucchero. Non solo saremo sommersi dai vini fatti con lo zucchero a costi molto più bassi, conclude Dona, con un danno ingente per la nostra agricoltura, ma avremo tanto di quel vino che la UE dovrà pagare le distillazioni, naturalmente a spese dei contribuenti”.
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