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Oltre 200mila euro di investimenti sulle scale mobili

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Oltre 200mila euro di investimenti sulle scale mobili

AREZZO – Spente e transennate. Per loro non c’è nulla da fare. Attendono che una gru le prelevi. “E che un perito le esamini”. Il Sindaco Giuseppe Fanfani non è disposto a passare sopra al mal funzionamento delle scale mobili. “Valuteremo se l’Amministrazione ha subito un danno. Il lavoro è stato fatto indubbiamente male. Dopo solo tre anni è veramente inimmaginabile che si debba procedere alla sostituzione totale di due scale”.
Una sostituzione che costa cara. “Non potevamo continuare con gli aggiustamenti e le continue interruzioni – afferma l’assessore Franco Dringoli. Con la variazione di bilancio di settembre, l’amministrazione comunale ha dato quindi il via all’operazione di sostituzione delle due scale Tecno che fin dall’inizio hanno causato molti problemi. Abbiamo quindi deciso di procedere all’inserimento di due scale integralmente nuove con una spesa di 190.000 euro comprensive degli impianti, delle lavorazioni e del cantiere”.
La sostituzione è opportuna anche perché ogni scala, che ha minori dispositivi di sicurezza, una minore componente elettronica ed è carente nella equilibratura automatica, consuma energia mediamente tre volte più delle altre. Le nuove saranno invece dotate di decelerazione automatica quando non vengono utilizzate: ciò consentirà una riduzione dei consumi anche dell’80%.
Queste due scale sono diverse dalle altre 10 di marca Schindler, anch’esse oggetto di molti problemi in questi anni, soprattutto per il fenomeno della “usura precoce della catena di trasmissione”. Un fenomeno che non si riscontra in altri impianti, visto che le catene dovrebbero durare mediamente 20 anni. Ad Arezzo, invece, ne sono state sostituire già tre con una spesa complessiva di 90.000 euro.
Rispondendo alla richiesta di chiarimento del Comune di Arezzo, la Schindler ha scritto che il breve periodo di 2-3 anni dopo il quale si è verificato il deterioramento, è da attribuire al cattivo stato di mantenimento delle scale in posa, anche se coperte, durante il periodo di costruzione delle strutture intorno. Sarebbero state invase, fin nei meccanismi interni, da fango e detriti trascinati dalle acque piovane e rimasti depositati all’interno di apparecchiature e cuscinetti interni, in particolare nel 2004, nei mesi di maggio e ottobre.
“Sicuramente – commenta Dringoli – ha avuto un peso anche la fretta per l’attivazione dell’impianto. Sarebbe stato necessario, prima dell’attivazione, procedere a una profonda pulizia interna oltre a un adeguato rodaggio prima della messa in esercizio al pubblico. Questo non è stato fatto e oggi i meccanismi interni, come documentato da foto, sono arrugginiti, corrosi e non garantiscono più la perfetta equilibratura. Se le scale mobili rappresentano sicuramente un’opera importante per l’accesso a nord della città, si deve rilevare tuttavia che non si può parlare per essa di riuscita tecnica, oltre ai pesanti costi per la loro manutenzione e ai rilevanti e quotidiani disservizi”.
Per attenuare i disagi e i costi futuri, l’amministrazione comunale lavora anche in altre direzioni: l’attivazione di una commissione tecnica che approfondisca tutte le cause del cattivo funzionamento e dei continui guasti, una manutenzione ordinaria mensile anziché trimestrale, studiare la possibile copertura della struttura, introdurre per tutte i meccanismi di decelerazione.