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Rosy Bindi: dichiarazione sul rapporto Tv e Minori

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Rosy Bindi: dichiarazione sul rapporto Tv e Minori

ROMA – La televisione è sempre più presente nella vita di bambini e ragazzi. Maturare allora la consapevolezza che i mass media hanno un impatto formativo di rilievo sulle giovani generazioni è solo il primo passo di un ampio processo culturale fatto di più livelli. L’obiettivo è non solo contrastare il sensazionalismo mirante solo allo spettacolo e all’audience, ma soprattutto incentivare e favorire le potenzialità educative di questo come di altri nuovi mezzi di comunicazione.

Quanto emerge dall’opera del Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori in Tv è proprio un modo non solo normativo e sanzionatorio di interpretare il rapporto tv/minori da parte di operatori, educatori e istituzioni vigilanti. Non basta vietare il peggio, occorre promuovere il meglio.

È importante, infatti, che tutte le istituzioni educative lavorino insieme per definire i criteri grazie ai quali si stabilisce cosa vuol dire fare programmi di qualità; per dare ai minori e alle famiglie gli strumenti per capire e giudicare ciò che vedono; per dotare le scuole di tempo e risorse che consentano di utilizzare i mass media come preziosa opportunità per i propri percorsi didattici; per attivare un dialogo continuo, critico e propositivo, tra famiglie, istituzioni, associazioni e operatori dei mass media. In sostanza per far sì che le famiglie siano protagoniste attive e non semplici fruitori di programmi d’intrattenimento o destinatari di messaggi pubblicitari.

La formazione equilibrata della persona nell’età evolutiva è alla base dello sviluppo della comunità civile del nostro Paese: nessuno può dirsi esonerato da questa responsabilità. A cominciare dal servizio pubblico radiotelevisivo, che deve sicuramente migliorare e potenziare gli spazi e egli investimenti da destinare alla programmazione per ragazzi e adolescenti. E anche tutti gli altri operatori del sistema, che proprio a partire dalla ripetuto allarme lanciato in occasione di recenti fatti di cronaca nera, devono assumere un ruolo consapevole nella trasmissione di valori e stili di vita per ragazzi e adolescenti.