AREZZO – I Sindacati hanno informato il Sindaco sull’offerta sottoscritta da LFI contenente le condizioni salariali e normative con cui procederebbero alla fusione: ebbene le garanzie millantate dal Comune non esistono.
La LFI intenderebbe applicare le proprie condizioni normative con perdite di salario e normative per i dipendenti ATAM, queste condizioni, puntualizza la dirigenza LFI, sono quelle sempre proposte ad ATAM e al Comune fin dall’inizio: smentendo così definitivamente la campagna pubblicitaria del Comune; mera propaganda.
Per i Sindacati e i lavoratori ATAM la distanza insuperabile tra le parti, le promesse infondate del Comune, rivelano la totale improvvisazione di tutta l’operazione: non esiste alcun progetto per la mobilità aretina, cosa più grave la LFI non ha presentato alcun piano industriale in cui si delineasse un futuro possibile per questo nuovo soggetto; la valenza industriale di questa operazione è legata ad una contrazione salariale dei lavoratori ATAM a favore di LFI e a futuri tagli al servizio, una operazione fallimentare che pregiudica gli interessi della città, dei lavoratori, delle istituzioni, tutti sacrificati in un bel pacco natalizio per LFI.
In una ulteriore convocazione per i Sindacati la LFI dichiara chiusa la procedura consultiva prevista dalla legge, ribadendo così la distanza delle Parti e, implicitamente, ammettendo il fallimento della trattativa.
Sindacati e lavoratori prendono atto di questa distanza, peraltro sempre sottolineata, e ritengono che non esistano le condizione per proseguire l’operazione: la complessità del sodalizio, gli interessi molteplici che vi convergono, la valenza progettuale che lo deve accompagnare, la necessità di coinvolgervi cittadini e lavoratori impongono un azzeramento della questione che potrà e dovrà ripartire solo da un confronto capace di includere le condizioni sopra elencate.

Coordinamento lavoratori ATAM