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Torna “in pista” l’ampliamento dell’aeroporto di Molin Bianco

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Torna “in pista” l’ampliamento dell’aeroporto di Molin Bianco

AREZZO – Dichiarazione di Roberto Barone, Consigliere Comunale Ds: “In prossimità del passaggio in Consiglio Comunale del Piano Triennale dei Lavori Pubblici 2007-2009, già approvato nella relativa Commissione, all’interno del quale documento non risulta più inserito finalmente il progetto di ampliamento dell’aeroporto del Molin Bianco, spuntano nuovamente a mezzo stampa propositi di allungamento della pista, con tanto di idea di riorganizzazione finalizzata al servizio di aerotaxi.
Premesso che è necessario avere una versione completa dell’incontro svoltosi nei giorni scorsi tra le associazioni economiche, responsabili istituzionali ed ENAC, occorre ancora una volta ribadire alcuni concetti già espressi in altre occasioni ed affermarne altri nuovi.
Innanzitutto: a seguito dell’esame delle osservazioni al Piano Strutturale svolto dalla Commissione Assetto Territorio, era stata espressa dalla stessa e confermato dal Sindaco, che ogni decisione in materia di aeroporti resta subordinata ad un approfondito studio degli effettivi bisogni di mobilità del territorio con il mezzo aereo. Ebbene, gli interessati o presunti tali avrebbero invece già deciso tutto, tutto ciò che in pratica verrebbe in seguito: il numero dei voli, il numero dei clienti, l’orario dei voli, l’organizzazione dell’aeroporto, la costituzione di una società con capitali che fornirebbe gentilmente anche la stessa ENAC. E meno male che a quanto pare, nonostante il calcolato aumento dei voli, gli abitanti delle zone limitrofe godrebbero di un minore impatto ambientale (?), minore rumorosità (?), messa in sicurezza dello scalo (ancora una volta chiamata in aiuto nonostante i 981.000 euro di denaro pubblico già spesi dalla passata Amministrazione Comunale), area per la Protezione Civile (per caso è l’area già di proprietà del Demanio dello Stato?).
Ancora una volta si affronta la problematica partendo dalla posizione sbagliata contro ogni logica, anche procedurale; occorre nell’ordine prima lo studio di mobilità; nel caso ci convincessimo tutti delle effettiva necessità, individuazione concertata del sito idoneo (sicuramente non il Molin Bianco, né la Valdichiana) con Province e Regioni, poi studi, progetto, V.I.A. compreso il coinvolgimento della popolazione interessata, risorse finanziarie certe, ecc.
Dopo circa sei anni di opposizione al progetto di ampliamento potrei anche immaginare che forse tutto ciò risponde ad una strategia, o a più di una strategia, portata avanti da qualcuno oppure da qualche società.
Nel frattempo qualcosa nelle retrovie si muove: si ha infatti qualche motivo per immaginare che voli di aerotaxi già vengono effettuati, nonostante siano vietati, essendo l’aeroporto non abilitato all’aviazione commerciale.
Inoltre, per non perdere tempo, aree e strutture aeroportuali già in uso all’aero club storico “Centini” sono passate all’aero club Etruria, sorto da appena tre mesi, con una semplice e sbrigativa lettera del direttore aeroportuale ENAC.
Infine, c’è da porre e porsi la solita domanda: perché i presunti interessati all’ampliamento non utilizzano già la pista nelle sue attuali dimensioni, disponibile così come lo è per una nota società operante nel settore delle telecomunicazioni?”