AREZZO – E’ stata inaugurata il 3 agosto scorso e si è subito rivelata un grande successo di pubblico. Sono stati infatti circa 200 al giorno i visitatori paganti che si sono recati al MAEC, il Museo dell’Accademia Etrusca e della città di Cortona, per ammirare i preziosi monili esposti a Palazzo Casali. È stato in tal modo raggiunto il primo importante traguardo della Mostra “L’arte orafa dal gioiello etrusco alle moderne interpretazioni”: 10.000 visitatori nel solo mese di agosto.
Nata per stabilire un ideale dialogo fra la produzione orafa contemporanea ed patrimonio archeologico custodito nel Museo di Cortona l’esposizione promossa da Confartigianato Imprese Arezzo ha visto la partecipazione di dodici Maestri orafi della provincia di Arezzo ed è stata resa possibile grazie alla collaborazione del Comune di Cortona ed al contributo di Camera di Commercio e Banca Valdichiana.
Complice la concomitanza con il prestigioso Tuscan Sun Festival che ha patrocinato la Mostra e con la Mostra Antiquaria di Cortona, sono stati dunque numerosissimi coloro che hanno ammirato sinora i gioielli etruschi e le preziose creazioni degli artigiani della provincia di Arezzo.
Molto alto è stato l’afflusso degli stranieri, oltre 5.000 in tutto, la metà dei quali di provenienza statunitense. E se per visitare dal vivo la stupenda esposizione orafa ci sarà tempo ancora fino al 9 settembre, successivamente, ‘L’arte orafa dal gioiello etrusco alle moderne interpretazioni’ resterà visitabile nella realtà virtuale del Web grazie al sito internet elaborato a cura di Confartigianato Imprese Arezzo. Un’occasione in più per coloro che anche dopo la chiusura della Mostra desidereranno ammirare ancora una volta le stupende creazioni degli artigiani orafi della provincia di Arezzo. Il sito internet è raggiungibile dal sito di Confartigianato www.categoriemercato.it e da quello del MAEC www.cortonamaec.org.
‘Siamo molto felici del consenso di pubblico ottenuto con la mostra orafa cortonese e auspichiamo che i numeri continuino a crescere fino al termine dell’esposizione – spiega il coordinatore della Federazione Artistico, Paolo Frusone – L’idea vincente della Mostra, a nostro parere, è stata quella di proporre al pubblico una diversa interpretazione del Museo; non più solo tempio, “luogo sacro della cultura” destinato alla conservazione del patrimonio storico-archeologico ma anche opificio, “luogo vivo dell’artigianato”, fonte di ispirazione per la produzione artistica contemporanea”.
“Proprio il filo rosso che ha unito attraverso i secoli i capolavori etruschi con le moderne interpretazioni dell'artigianato artistico – spiega il responsabile dell’Area Valdichiana, Massimo Sciarri – rappresenta il segreto del fascino della Mostra ed il motivo del suo grande successo. Con questa esposizione abbiamo voluto sperimentare nuove forme di collaborazione fra pubblico e privato e, visti i risultati, saremmo lieti di poter riproporre questo tipo di collaborazione anche nei prossimi anni con iniziative analoghe”.