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2008, anno nero per l’artigianato toscano ma Arezzo resiste

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2008, anno nero per l’artigianato toscano ma Arezzo resiste

AREZZO – Se il 2007 è stato un anno negativo, il 2008 si prospetta ancora peggiore per l’artigianato e la piccola impresa della Toscana meridionale: problemi in tutti i settori, manifatturiero, servizi e costruzioni, e fatturato complessivo in calo.
Questo il quadro che emerge dal “Rapporto Trend, consuntivo 2007 – prospettive 2008”, l’analisi congiunturale sull’economia della tre province della Toscana meridionale (Arezzo, Grosseto, Siena) promossa da Cna, in collaborazione con Irpet e Istat, e basata sui dati della contabilità delle imprese. Un rapporto che evidenzia per la Toscana meridionale una situazione di crisi pesante senza segnali di miglioramento. Esiste una difficoltà di ordine generale, legata al contesto economico internazionale, che incide su tutte le imprese, ma il nostro paese cresce meno del resto dell’Europa e, drammaticamente, la Toscana cresce meno dell’Italia.
In questo quadro, i toni di colore meno grigi si registrano ad Arezzo. “L’economia artigiana nella nostra provincia – commenta Mauro Patrussi, Presidente CNA Arezzo – si presenta in crescita nel 2007 e il fatturato in aumento. D’altra parte le nude cifre di contabilità indicano l’economia aretina come la più importante per volumi di lavoro nella Toscana Meridionale”.
Vediamo i dati comparati. In termini di fatturato, nelle tre province della Toscana meridionale il fatturato mostra un trend discendente nell’ultimo triennio, passando da un valore pari a euro 1.967.966.938 nel 2005 a euro 1.846.537.437 nel 2007.
Le costruzioni, il settore più importante nel 2007, appaiono in diminuzione e si attestano su un valore intorno al 40% del totale del fatturato artigiano. In termini d’importanza seguono poi l’oreficeria (11,4%), la metalmeccanica (10,7%) e i trasporti (7,8%).
La tendenza del triennio 2005/2007 è orientata al segno “meno” (-3,1%). Solo Arezzo presenta un dato positivo (+3%) contro il -14,5% di Grosseto e il -2,1% di Siena.
Passando all’analisi delle variazioni annuali (2007 rispetto al 2006) Arezzo è l’unica provincia con un tasso positivo, +9,3%, mentre il fatturato della provincia di Grosseto registra un arretramento di ben 22,5 punti percentuali e Siena un tasso di variazione negativo di quasi il 5%.
Il fatturato del comparto dei servizi registra le performance migliori (+5,9% la variazione 2006-2007), frutto in particolare dell’ottima situazione di Arezzo (+12,6%) e della sostanziale stabilità nella provincia di Siena.
L’arretramento più importante è relativo al comparto delle costruzioni, le quali segnano un -10% nel 2007, per effetto della provincia di Siena (-8,5%) e soprattutto di quella di Grosseto (-28,1%). Le costruzioni della provincia di Arezzo registrano invece una crescita del 7,7% nel 2007.
Il fatturato del manifatturiero, comparto più esposto alla concorrenza internazionale, arretra (-6,4% la variazione 2006-2007); il dato più negativo è a Grosseto (-21,8%) e, in tono minore, a Siena (-3,7%), mentre Arezzo conferma nel 2007 il trend di crescita, anche se in misura contenuta (+3,7%) rispetto alla variazione del 2006.
“Le migliori performance delle imprese aretine – commenta Patrussi – sono il segnale di un’imprenditoria diffusa che non si arrende di fronte alla crisi e che reagisce ma occorre cautela: il difficile contesto economico internazionale potrebbe avere ulteriori conseguenze negative per il nostro territorio più aperto agli scambi internazionali e dove il comparto delle costruzioni è maggiormente presente”.
A livello aretino i dati del 2007 il principale settore artigiano è rappresentato dalle costruzioni, (31,9% del totale), seguito dall’oreficeria, con oltre 200 milioni di euro (21,6%). Seguono la metalmeccanica (oltre 102 milioni di euro), il comparto moda (oltre 74 milioni di euro), i trasporti (73,9 milioni di euro), il settore del legno (oltre 57 milioni di euro) e via via gli altri settori.
Durante il triennio 2005-2007 tutti i comparti presentano fatturati in crescita; il tasso di crescita medio più contenuto è nel manifatturiero.
“Tuttavia anche nella provincia di Arezzo – sottolinea il Presidente CNA – si è registrato negli ultimi due trimestri del 2007 un rallentamento della crescita con diminuzione della produzione e del fatturato.
Buoni segnali vengono dagli investimenti, che dimostrano la volontà degli imprenditori di presidiare i mercati puntando su un cauto potenziamento della struttura produttiva, in una logica di ammodernamento e (in certi casi) d’innovazione dello stock di input dell’impresa”.
“La struttura dell’impresa toscana necessita di aiuti particolari – conclude Patrussi – Siamo alla vigilia dell’attuazione delle misure del POR (il ‘programma operativo regionale’, che determina il trasferimento delle risorse Ue nel sistema delle imprese): ci attendiamo dalla Regione attenzione e sostegno importante per il sistema economico della piccola impresa toscana”.