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60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

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60 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo

AREZZO – Il 10 dicembre 1948 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite adottava la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, 30 articoli che sanciscono i diritti individuali, civili, politici, sociali, culturali di ogni persona: diritto alla vita, alla libertà, alla sicurezza individuale, all’eguaglianza dinanzi alla legge, al giusto processo, alla presunzione di innocenza, alla libertà di pensiero e di movimento, alla libertà di opinione e di fede politica e religiosa, al giusto compenso per il lavoro svolto, a ricevere un’istruzione, al possesso di beni. Gli Stati membri dell’Onu s’impegnano a intervenire per promuoverne il rispetto e l’osservanza.
Per celebrare il sessantesimo anniversario di quella solenne enunciazione, rivolta sia agli individui singoli sia a ogni organizzazione sociale, mercoledì 23 aprile, alle ore 17, nella sala del Consiglio Comunale si terrà il convegno di studi “I diritti umani a sessanta anni dalla Dichiarazione universale” organizzato da Grande Oriente d’Italia, Massoneria Universale di Palazzo Giustiniani, Collegio Circoscrizionale Maestri Venerabili della Toscana.
Dopo i saluti di Camillo Brezzi, assessore alla cultura del Comune di Arezzo, e di Stefano Bisi, Presidente del Collegio Maestri Venerabili della Toscana, seguiranno gli interventi di Marcello Flores d’Arcais (“L’attualità della dichiarazione”), docente di Diritti Umani all’Università di Siena, di Antonio Sclavi (“I diritti dell’infanzia”), Presidente Unicef Italia, di Amos Nannini (“Il diritto all’istruzione”), Presidente della Società Umanitaria di Milano, di Morris Ghezzi (“I giuristi e i diritti umani”), docente di Sociologia del Diritto all’Università di Milano, di Enrico Cheli (“L’individuo tra diritti e doveri”), docente di Sociologia delle Relazioni all’Università di Siena.
A moderare l’incontro ci sarà Moreno Milighetti, vice-Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Toscana. Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, terrà le considerazioni finali.