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A Cortona la mostra sul sentiero della Bonifica

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A Cortona la mostra sul sentiero della Bonifica

A Cortona nei prossimi giorni non ospiterà soltanto l’importantissimo appuntamento con la sua Antiquaria. Nel periodo che va dal 30 agosto al 14 settembre, infatti, sarà visitabile anche la mostra "Il sentiero della Bonifica", allestita nella sala C. Pavolini del Teatro Signorelli. L’iniziativa è della Provincia di Arezzo, che ha realizzato la mostra, in collaborazione con il Comune di Cortona, la Provincia di Siena e le Apt di Arezzo e Siena e l’inaugurazione è in programma sabato 30 agosto alle ore 11. "La mostra – spiega l’Assessore provinciale alla difesa del suolo Angelo Maria Cardone – illustra, partendo dalla documentazione storica disponibile, le motivazioni, i criteri e le tecniche che hanno portato, nel corso degli ultimi quattro secoli, alla bonifica della vallata descritta come palude da Leonardo da Vinci nel 1500. L’intensa attività di bonifica ha reso la Valdichiana uno dei pochi esempi al mondo dove l’opera dell’uomo ha portato l’inversione del senso di scorrimento di un importante corso d’acqua. La mostra illustra l’evoluzione delle paludi e del reticolo idraulico dall’inizio delle operazioni di bonifica ai giorni nostri, focalizzando anche l’attenzione sulle opere idrauliche che hanno inciso sull’evoluzione socio economica della valle e sugli stili architettonici", conclude l’Assessore Cardone. Ad arricchire la mostra sarà una collezione di strumenti e di pubblicazioni della "Collezione Fausto Casi", uno dei quali sarà posizionato all’interno del percorso di CortonAntiquaria assieme a pannelli informativi sulla mostra del sentiero della bonifica. Si tratta della macchina iconografica e ortografica progettata nel 1860 su volere di Pio IX per il rilievo della Catacombe di Roma, dio grandissimo valore in quanto esemplare unico al mondo. La mostra sul sentiero della bonifica è allestita praticamente a pochi giorni dall’inaugurazione ufficiale del sentiero stesso, in programma il 13 settembre. La bonifica della Valdichiana rappresenta un caso unico nella storia delle tecniche applicate per l’organizzazione e la gestione del territorio, perché nel prosciugare una palude è stata invertita la direzione di deflusso di un fiume. In origine le acque del Clanis, antico nome del fiume che attraversava la valle, confluivano nel Tevere mentre oggi scaricano in Arno. Continuano invece a defluire nel Tevere le acque di quella parte della Valdichiana, chiamata comunemente Romana, che inizia al disotto della città di Chiusi dove nel 1780 fu realizzato l’argine di separazione che fissò definitivamente lo spartiacque fra questi due fiumi. L’attività di bonifica fu portata avanti con grande impulso dagli Asburgo-Lorena, divenuti Granduchi di Toscana, i quali trovarono nell’aretino Vittorio Fossombroni un uomo capace, come tecnico e come uomo di stato. Può essere di aiuto, per apprezzare i risultati ottenuti, considerare che la valle è stata prosciugata e tuttora scola senza sollevamento meccanico e che circa 185 Kmq di territorio, di cui 80 strappati alla palude, sono difesi da oltre 630 km di arginature. Questo sistema di opere, interagenti l’una con l’altra, rappresenta un patrimonio culturale rilevante e meritevole di essere conosciuto perché testimonia, tra l’altro, l’evoluzione che le scienze applicate alla organizzazione di un territorio hanno subito negli ultimi duecentocinquanta anni.