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‘Astrolabio’: un progetto per combattere l’abbandono scolastico

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‘Astrolabio’: un progetto per combattere l’abbandono scolastico

AREZZO – Capire le ragioni dell’abbandono scolastico e del disagio giovanile nelle scuole superiori del territorio aretino. E’ questo l’obiettivo del progetto presentato questa mattina dal Vicepresidente e Assessore alle politiche sociali della Provincia Mirella Ricci: "lo abbiamo chiamato Astrolabio, perché a noi piacciono i nomi fantasiosi – ha esordito l’assessore Ricci. Il progetto vuole iniziare un percorso che studi e approfondisca il tema del disagio e della dispersione scolastica in alcune classi di scuole secondarie di secondo grado del nostro territorio. Si tratta quindi di un progetto pilota nato dalla collaborazione tra l’assessorato alle politiche sociali, la cooperativa sociale Artre e l’associazione l’Equilibrista. L’idea di base è quella di ottenere dati aggiornati relativi a questo fenomeno per potere poi pianificare interventi mirati alla specificità del problema. Sappiamo infatti quanto è difficile per un adolescente o per una famiglia rivolgersi direttamente a servizi connotati e caratterizzati ed abbiamo quindi pensato ad un percorso più discreto e più semplice. Naturalmente tutto questo con l’obiettivo di fare rete con il massimo della collaborazione con tutti i soggetti interessati al problema, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze", ha concluso il Vicepresidente della Provincia. Il piano di lavoro già attuato ha visto la somministrazione collettiva in forma anonima da parte di psicologi qualificati di un test specifico per la valutazione e la quantificazione del disagio e della dispersione scolastica. Sono state coinvolte alcune prime classi di tre istituti superiori del Valdarno: l’istituto professionale I.P.S.I.A. "G. Marconi", l’I.S.I.S.S. "Giovanni da San Giovanni" e l’I.P.S.S.C.T.P "Magiotti" di Montevarchi. "In totale i ragazzi che hanno risposto al questionario sono stati 190 su 200, una percentuale che ci ha stupito in senso positivo – ha spiegato lo psicologo Filippo Campani dell’associazione Artre. I risultati del test ci forniscono dati molto interessanti, e ci mettono anche in allarme visto che il 25% dei ragazzi hanno manifestato un disagio. I disagi espressi sono di tre tipi, quello nel rapporto con il sé che è il più rilevante, quello con gli altri e quello con le istituzioni. Analizzeremo ora con estrema attenzione i risultati, ma quello che è certo è che i ragazzi vogliono essere ascoltati", ha concluso Campani. Al progetto, come detto, ha collaborato affiancando gli psicologi della cooperativa Artre e promuovendo una campagna informativa sul tema anche l’associazione "L’Equilibrista", che da anni è impegnata sul territorio con numerose attività volte alla sensibilizzazione di giovani, famiglie e opinione pubblica in generale ai problemi legati ai disturbi del comportamento alimentare.