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Atam e Lfi: prospettive e stipendi

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Atam e Lfi: prospettive e stipendi

AREZZO – Dichiarazione di Francesco Falsini, presidente Atam: «E’ utile ripetere un concetto, spesso volutamente dimenticato: l’operazione Atam – Lfi realizzerà una serie di sinergie che permetteranno di organizzare al meglio il personale, di intervenire in modo concreto sulla sovrapposizioni dei servizi e di riconvertire i chilometri risparmiati su altre zone dove l’offerta risulta carente rispetto alla domanda.
Il consiglio di amministrazione di Atam S.p.A. era da tempo favorevole ad aggregazioni con altri soggetti operanti nel settore del Trasporto Pubblico Locale per poter affrontare nel modo migliore le gare di appalto del 2010 sia a livello provinciale che in contesti ben più ampi che interesseranno la Toscana meridionale. L’unificazione non è quindi un passo indietro ma l’unico modo per andare avanti sulla quantità e sulla qualità del servizio di trasporto pubblico locale. E per guardare al futuro.
Per ciò che riguarda i salari c’è una trattativa in corso con i rappresentanti sindacali di categoria portata avanti da L.F.I come previsto dalla legge, dove partecipa ATAM come cessionario. Tutte le proposte fatte da L.F.I alle organizzazioni sindacali non sono in alcun modo state decise dal consiglio di amministrazione di Atam che non ne avrebbe nemmeno la titolarità. Nella trattativa, L.F.I. ha formulato proposte che comportano una differenza di stipendio che l’azienda si è detta disponibile a compensare in gran parte. Confermiamo che parliamo, comunque, di stipendi medi che oggi si aggirano intorno a 1.650 euro mensili. Stipendi che nascono dalla somma del contratto nazionale e dal contratto di secondo livello ottenuto da trattative tra l’azienda ATAM e rappresentanze sindacali e non tra parti sindacali ed amministrazioni locali, anche perché la nostra non è più un azienda municipalizzata da vari anni ma è una società per azioni.»