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‘Dateci le Note’ mostre di arte contemporanea

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‘Dateci le Note’ mostre di arte contemporanea

FIRENZE – Il giorno 20 settembre 2008 avrà inizio la mostra d’arte contemporanea “DATECI LE NOTE” degli artisti Angiolo Pergolini e Franco Margari. Le opere troveranno ospitalità nei locali dell’Accademia musicale Musicarea in via delle Lame 52/a, già teatro di precedenti esperimenti per un nuovo centro artistico .

Nel confronto di intenti, i due pittori presenteranno opere diverse sia dal punto di vista delle motivazioni che dell’applicazione della materia.

Franco Margari, attivo da più di trent’anni sulla scena artistica fiorentina, esporrà tele, da lui definite ‘atmosfere’, sulle quali si addensa una materia volta ad evocare emozioni personali e intime risposte alle manifestazioni della realtà umana.
‘Simbolo del trascendente, messaggio di speranza in un futuro finalmente libero’, la luce, da zone più scure come da un abisso sepolto, emerge in giochi di riflessi allusivi di una realtà fisica, psichica e spirituale in continuo dinamismo ed evoluzione.
Materia densa e stratificata di colore che si ricompone ordinatamente grazie alla luce, ora radente e soffusa ora intensa ed espansa.
Da questa ricerca muovono così le ultime tele, incontro tra astrazione ed evocazione della musica cui la mostra si riferisce.
Accostati ai suddetti, i lavori meno recenti della serie ‘orizzonti’, ‘risvegli’ e ‘lux hominum’. Qui, campiture di colore evocano orizzonti interiori mossi da forze primordiali che mettono in luce il caos primigenio delle contraddizioni esistenziali e dei conflitti.
Gli elementi legati al fluire della vita e al manifestarsi della natura, divengono ora sfaccettature come di un cristallo o si irradiano come luce su minerale dal contorno irregolare.

Diversa la ricerca di Angiolo Pergolini che presenterà opere sia plastiche che grafiche, enigmi che a mano a mano si svelano.
La visione simbolica del quotidiano viene rappresentata per mezzo di figure in divenire che si compenetrano con forme circolari in un tutt’uno organico, spesso davanti a fondali geometrici.
Allusive della condizione universale dell’individuo, le immagini suggeriscono la tensione quotidiana tra forze contrapposte quali il coinvolgimento e la contemplazione, la natura e il caos metropolitano, la comunicazione e l’incomunicabilità.
Le forme animatrici delle tele sono figure metamorfiche in combinazioni fantastiche di volti senza corpo o di corpi senza volto, di vegetali ed animali, figure danzanti, dune antropomorfe, profili fluenti comunicanti ora con un microcosmo sereno, ora con un paesaggio vuoto o straniante.
In antitesi con le precedenti, prove più giocose, accese da ritratti e teste in uno stile stringato e fumettistico, quasi influenzate da una cultura di massa .
Presenti alla mostra anche formulazioni più recenti e complesse di una dimensione immaginaria e imperscrutabile. Come presagi di accadimenti ignoti, non sempre ridenti, sagome nere spettrali si stagliano su fondali monocromi animati da forme curve che acquistano, in un crescendo, maggior valore plastico.
Secondo questo peculiare alfabeto, l’artista traduce i suoi stati d’animo e pensieri amplificandoli quasi a voler raggiungere quelli dei propri simili.