«La decisione di fare marcia indietro sulla retroattività non elimina la gravità della decisione del Governo di eliminare le detrazioni del 55% che hanno aiutato (e dovevano continuare a farlo) le famiglie e le imprese nel risparmio per l’istallazione di impianti di efficientamento energetico negli edifici.
Viene così meno un’opportunità che aveva trovato ampio riscontro da parte delle categorie economiche e dei cittadini. E proprio nel momento in cui, in sede parlamentare, il PD aveva ribadito quanto fosse necessario ampliare quelle misure e destinare ad esse ulteriori risorse proprio sulla base dei resoconti provenienti dall’ENEA e dai principali istituti di osservazione. Si è riscontrato che nei due anni scorsi sono stati effettuati interventi in questo settore per circa 3 miliardi di euro e agevolazioni attraverso le detrazioni che si attestavano intorno a 1,8 miliardi. 230.000 famiglie italiane avevano potuto far domanda ed essere sostenute dallo Stato tramite tale meccanismo.
Risparmio per le famiglie ma anche benefici per l’ambiente: l’ENEA ha calcolato che per l’anno 2007 si sono risparmiate 196.000 tonnellate di CO2. E buoni risultati per l’economia, soprattutto per le piccole imprese impegnate nei nuovi settori ambientali. Possiamo calcolare che, in provincia di Arezzo, siano negativamente interessate oltre 1.000 piccole imprese e quasi 3.000 addetti. Tutti impegnati in un settore in crisi e che necessitavano di misure a favore e non contro la loro attività.
Non è quindi spiegabile la decisione di eliminare misure che aiutavano le famiglie nella coibentazione dei fabbricati, nella riqualificazione energetica degli stessi, nell’istallazione delle caldaie, di pannelli solari, di impianti fotovoltaici. Una decisione, per di più, in controtendenza con le politiche europee. L’impegno del Pd, in sede parlamentare, sarà quindi quello di modificare in maniera radicale la decisione assunta dal Governo.»