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Firmato il nuovo contratto collettivo della moda

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AREZZO – Gli ultimi dati sulla moda in provincia di Arezzo non lasciano molto margine a valutazioni ottimistiche. In attesa del consuntivo 2007, non ancora disponibile, il numero delle imprese attive è calato del 4,6% e si avvicina pericolosamente alla soglia delle 1000 imprese passando, in soli 9 mesi, da 1119 a 1068 ditte con un saldo negativo, tra aperture e cessazioni, di 51 unità. All’interno del macro aggregato moda il comparto del tessile-maglieria ha visto chiudere altre 20 ditte con un calo del 6,6%, nella pelletteria è andata poco meglio con un calo del 3,1% mentre per l’abbigliamento altre 20 imprese hanno chiuso i battenti. I dati su produzione e fatturato confermano questo trend con un tessile maglieria fanalino di coda con una flessione della produzione del 5,8% e del 6,7% del fatturato. E a livello toscano la situazione non sembra migliore dato che in 5 anni hanno chiuso quasi 3000 imprese del settore moda.
“Il rischio reale – osserva il responsabile Federmoda CNA Nicola Tosi – è che tutto il sistema produttivo della moda subisca conseguentemente, in particolare per la piccola impresa ed il sistema della subfornitura, un consistente ridimensionamento qualitativo, ma soprattutto quantitativo, tale da mettere in discussione anche gli equilibri sociali, oltre che economici, di Arezzo e della Toscana. Le nostre imprese, assieme ai loro dipendenti ed alle loro famiglie, stanno affrontando con crescente preoccupazione un futuro sempre più incerto”.
Mai come in questa fase imprenditori artigiani, conto terzisti e dipendenti si sono trovati così vicini per superare le insidie del momento. Importante da questo punto di vista, dopo 7 anni di attesa, è stato il rinnovo del Contratto tessile abbigliamento per le imprese artigiane grazie al quale è stata finalmente riconosciuta la capacità formativa interna dell'azienda.
“Si tratta di un accordo che mette in particolare rilievo il ruolo dell'apprendistato all'interno del mondo dell'artigianato riconoscendo la capacità formativa interna dell'azienda” – commenta Nicola Tosi – nel nuovo contratto si evidenzia, infatti, come l'apprendistato nell'artigianato abbia tradizionalmente rappresentato uno strumento unico e speciale di trasmissione delle competenze, di elevato valore sociale, oltre a costituire un mezzo di rilevanza strategica per garantire buona e stabile occupazione”. Il contratto, ancora, prevede la costituzione di un osservatorio quale strumento di innovazione e qualificazione delle relazioni industriali. «In particolare – spiega Tosi – questo strumento va nella direzione di realizzare una costante azione di studio e analisi del settore dedicando particolare attenzione alla realtà manifatturiera che tanta importanza riveste nel contesto economico e sociale del sistema moda italiano”.