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Georgia, Medvedev: ”Su regioni indipendentiste nessuna

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MOSCA – La Russia non intende fare marcia indietro sulla decisione di riconoscere
le regioni dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud. A dichiararlo, nel corso di un'intervista alle emittenti televisive russe, è stato il presidente della Federazione russa, Dmitri Medvedev. "Abbiamo preso la nostra decisione e l'abbiamo presa in modo irrevocabile", ha dichiarato Medvedev, citato dall'Interfax. Ma Mosca non vuole essere isolata e si sforzerà di sviluppare le relazioni con gli Stati Uniti, l'Unione europea e altri Paesi, ha aggiunto il presidente russo.

Quanto alla minaccia di sanzioni contro la Russia, Medvedev ha lasciato intravedere la possibilità per Mosca di imporre sanzioni proprie contro altri Paesi. "Non sono un sostenitore delle sanzioni, ma se diventa necessario, potremmo adottare questo tipo di misure", ha dichiarato il presidente che ha poi detto di considerare personalmente improduttive queste iniziative.

"La verità sta dalla nostra parte. Abbiamo agito in modo assolutamente corretto, morale e in linea con il diritto internazionale" ha ribadito dal canto suo il premier russo, Vladimir Putin, riferendosi in particolare alla vicenda dell'Ossezia meridionale.

Il presidente georgiano, Mikheil Saakashvili, è invece tornato sulla rottura delle relazioni con Mosca. "Si è trattato di una decisione difficile, ma la Georgia non aveva altra scelta", ha dichiarato il capo di Stato per il quale il ritiro delle truppe russe è condizione preliminare indipensabile per "stabilire una cooperazione costruttiva e pacifica" con la Russia, cooperazione che deve essere basata "sul rispetto dell'indipendenza della Georgia, della sua sovranità e integrità territoriale".

C'è attesa intanto per il vertice straordinario di domani a Bruxelles convocato dal presidente francese Nicolas Sarkozy. Il ministro degli Esteri georgiano, Eka Tkeshelashvili, ha esortato l'Unione europea ad assumere una posizione univoca contro l'occupazione russa.

Il premier britannico Gordon Brown ha chiesto una revisione approfondita delle relazioni con Mosca da parte dell'Ue ed ha riferito del colloquio telefonico avuto ieri con Medvedev, al quale, spiega, "ho detto di attendersi una riposta europea determinata".

L'ambasciatore russo a Londra, Yuri Fedotov, ha avvertito però che eventuali ''sanzioni colpirebbero l'Ue prima di tutto molto più duramente della Russia".

Intanto è all'opera anche il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Ho lavorato e sto lavorando per arrivare al Consiglio di lunedì con delle soluzioni già tranquille sul tavolo" aveva promesso già qualche giorno fa il Cavaliere. E infatti il dossier Caucaso è sempre rimasto aperto in queste settimane sul tavolo del premier. L'ultimo intervento di Berlusconi è di oggi, con un doppio colloquio telefonico avuto con Medvedev e con il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush.