GIAKARTA – Niente ''ruoli effemminati degli uomini'' nei programmi trasmessi in televisione durante il Ramadan. E' il Majelis Ulama Indonesia (MUI), il Collegio degli Ulema indonesiani, a condannare questi atteggiamenti da parte degli attori durante il mese sacro ai musulmani. ''Le stazioni televisive dovrebbero diminuire le apparizioni di uomini effemminati o chiaramente omosessuali, o di quelli che soffrono di confusione della propria identità sessuale'', ha detto Said Budairy, un rappresentante del MUI, citato dal quotidiano 'Kompas'.

Il MUI – insieme a un organo statale e alla commissione televisiva – ha monitorato quanto trasmesso nella prima settimana di settembre nelle fasce orarie di prima serata. Le scene che riguardano gli effeminati sono parte delle 805 che il MUI ha detto andrebbero censurate perché trattano di misticismo, violenza e immoralità.

L'Indonesia è il Paese con la popolazione musulmana più numerosa al mondo. Oltre l'85 per cento dei 240 milioni di abitanti è fedele all'Islam. Gruppi islamici moderati lamentano la sempre maggiore ingerenza del MUI nella sfera privata degli individui. Uno studio del think-tank International Crisis Group ha di recente accusato il presidente Susilo Bambang Yudhoyono di aver aperto la porta a una certa influenza del MUI nella vita dei cittadini nel luglio 2005, quando lo ha invitato a contribuire allo sviluppo di strategie del governo in campo religioso.