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La pala ALbergotti di Giorgio Vasari

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AREZZO – Restaurare il mai restaurato è il titolo del convegno, preludio delle celebrazioni per il cinquecentenario della nascita di Giorgio Vasari, organizzato dalla Provincia di Arezzo e Confartigianato nazionale con Banca Etruria in qualità di main sponsor (28-30 marzo, Arezzo Palazzo della Provincia sala dei Grandi). L'iniziativa è stata presentata questa mattina a Firenze alla Biblioteca degli Uffizi dall'Assessore regionale alla cultura Paolo Cocchi, dal Presidente nazionale di Confartigianato Giorgio Guerrini, dall'Assessore provinciale alla cultura Emanuela Caroti, dal Vicedirettore generale di Banca Etruria Paolo Schiatti. A suggerire l’opportunità di un confronto internazionale prima di procedere al restauro – appuntamento eccezionale nel suo genere – sono stati i risultati delle indagini diagnostiche effettuate sull'opera di Giorgio Vasari, Incoronazione della Vergine. E’ emerso infatti che la Pala Albergotti – una tra le opere meno indagate dell’artista – sembra non essere mai stata "toccata" da nessun tipo di restauro. E’ questa una caratteristica decisamente rara, e rappresenta una opportunità di conoscenza, di confronto e di condivisione che viene offerta alla comunità scientifica della conservazione attraverso il convegno internazionale che si terrà ad Arezzo il 28, il 29 e il 30 marzo. In questi tre giorni sono stati invitati operatori ed addetti ai lavori da tutto il mondo ad esporre le loro esperienze di restauro e a discutere le problematiche, le tecniche e i materiali che è più opportuno usare. L’opera, un olio su tavola di 5 metri per 4, con una cornice monumentale intagliata, dorata e dipinta. è composta da una grande tavola che raffigura l’Assunzione e l’incoronazione della Vergine e due tavole laterali con i Santi Donato e Francesco e otto tavolette poligonali della centina che raffigurano le Sante, fu eseguita dal Vasari per il fiorentino Filippo Salviati intorno al 1567. In seguito fu acquistata per 200 scudi dal giurista aretino Nerozzo Albergotti per la sua cappella di famiglia nella Pieve di Santa Maria ad Arezzo, dove vi rimase fino al 1865, quando venne spostata in Badia durante il radicale restauro della Pieve. La tavola centrale, che si trova nel cantiere allestito appositamente all’interno della Badia delle sante Flora e Lucilla di Arezzo, sarà visibile per piccoli gruppi guidati durante il convegno, mentre le due tavole laterali con i santi Donato e Francesco e le otto tavolette poligonali saranno oggetto della mostra Vasari visto da vicino. Le tavole laterali della pala Albergotti allestita nella sala del Museo Medievale e moderna fino al 13 aprile e che verrà inaugurata in occasione dell’apertura del convegno il 28 marzo. L’evento è organizzato dalla Provincia di Arezzo e dalla Confartigianato, in collaborazione con la Regione Toscana, Comune di Arezzo, Soprintendenza per i Beni APPSAE di Arezzo, Curia Vescovile di Arezzo, Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Arezzo, e reso possibile grazie anche al contributo di Banca Etruria che ha una tradizione consolidata in interventi di sponsorizzazione dall’elevata valenza artistica e culturale. Il restauro è a cura di RICERCA.