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La Valfungo vuole licenziare

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AREZZO – Valfungo addio? “Per ora, stando alla lettera dell’azienda, dovremmo dire certamente addio a 100 posti di lavoro – dichiara Claudio Bianconi, Segretario della Flai Cgil. Una decisione inaccettabile e per contrastarla chiediamo l’impegno anche delle istituzioni locali”.
Ed ecco la lettera che le federazioni di categoria di Cgil e Cisl, cioè Flai e Fai, hanno inviato al Sindaco di Sansepolcro, al Presidente della Comunità Montana della Valtiberina ed all’assessore provinciale all’agricoltura. In essa si richiede che il Sindaco Polcri convochi al più presto le parti ed i sindacati hanno nel frattempo convocato per il 25 febbraio l’assemblea dei lavoratori.
La Valfungo ha giustificato la sua decisione di procedere con il licenziamento di tutti gli addetti, sulla base di “una generalizzata crisi di mercato” ma soprattutto “a causa di strutture obsolete nelle quali è costretta ad operare”.
I sindacati si sono rivolti agli enti locali anche in relazione alla dichiarazione aziendale relativa alla necessità di una delocalizzazione dello stabilimento. La Valfungo ha comunicato ai sindacati di essere ormai da diversi anni alla ricerca di idonee soluzioni logistiche alternative che però, ad oggi, hanno prodotto quello che l’azienda definisce “un nulla di fatto”. Ecco quindi che la mancata delocalizzazione viene indicata quale elemento determinante le procedure di licenziamento.
“Per queste ragioni – conclude Bianconi – abbiamo sollecitato un incontro con le istituzioni locali. Vogliamo sapere se le affermazioni dell’azienda sono giustificate oppure se sono il paravento dietro il quale nascondere difficoltà e crisi di altro tipo. In ogni caso siamo decisi a verificare fino in fondo la situazione ed a chiedere a tutti, impresa ed istituzioni, di fare fino in fondo la propria parte per garantire un futuro alla Valfungo e, soprattutto, lavoro ai suo 100 addetti che, elemento non certo secondario, sono soprattutto donne”.