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Macrì sull’antidoping al Saracino

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Macrì sull’antidoping al Saracino

AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Francesco Macrì (An): «Intendo esprimere la mia contrarietà alle proposte di modifica regolamentare paventate per la Giostra del Saracino, a cominciare dall’antidoping, uno strumento capace addirittura di snaturare lo svolgimento della storica manifestazione.
Incredibile trasferire sulla Giostra un protocollo di tutela del cavallo che è quello dei Gran Prix o delle gare a ostacoli in programma alle Olimpiadi, pensato dunque per dei purosangue che nulla hanno a che vedere con cavalli di una certa età, come quelli che corrono in Piazza Grande. Questi ultimi possono necessitare di antidolorifici o cure antinfiammatorie. Rischiamo di piegarci a un’iniziativa ideologica cara a qualche funzionario della Asl. A tal proposito, faccio notare una cosa che deriva dalla mia esperienza di frequentatore della piazza. Sono i cavalieri della Giostra, proprietari dei cavalli con i quali poi gareggiano, a curare tutto l’anno gli animali, non certo soltanto nella settimana prima della manifestazione. Ne alleviano i dolori e ne garantiscono la sopravvivenza fino a età che senza un’iniezione antidolorifica probabilmente non raggiungerebbero. L’alternativa alle cure e alla salute del cavallo sarebbe la ‘rottamazione’ dell’animale al macello. Bene, un antinfiammatorio somministrato due mesi prima, dovrebbe apparire come antidoping al momento della Giostra?
Faccio infine notare che mancano solo 22 giorni al primo Saracino, che sarà gareggiato in notturna. Visto che sia le norme antidoping che le fotocellule lungo la lizza sono interventi che si riverberano sullo statuto, il Consiglio Comunale dovrebbe essere chiamato a esprimersi. Chi garantisce che entro il 21 giugno l’organo sarà coinvolto? Continueremo a conoscere le cose a mezzo stampa? Chiedo, dunque, che per entrambe le questioni venga disposto un immediato rinvio».