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Mille Spendidi acquiloni, appuntamenti con “Il sapore del viaggio”

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Mille Spendidi acquiloni, appuntamenti con “Il sapore del viaggio”

Proseguono gli appuntamenti con “Il sapore del viaggio”, organizzati per l’evento “Mille splendidi aquiloni” come punto di incontro tra sapori, saperi e tradizioni di popoli diversi. Ancora 7 i ritrovi culinari a tema: dal venerdì alla domenica alle 20:00, per 2 weekend consecutivi, presso la yurta di Strada in Casentino e domenica 7 settembre alle 20:30 con la degustazione etrusco-romana presso la yurta di Cena (Marciano della Chiana) accompagnata dalla musica di Walter Maioli ed i Synaulia. Ogni finesettimana si alternano la cucina afghana, quella etrusco-romana e la casentinese, accompagnate da animazione a tema con musica e narrazioni.
Si comincia venerdì 5 settembre con la cucina etrusco-romana. “La scelta di Strada – spiega il Presidente dell’Associazione No-Mad Egidio Forasassi – deriva dal fatto che il paese nasce come mercatale, cioè punto di ritrovo per le genti della vallata, di confluenza, un po’ come l’agorà dei greci. Un mercato è come un’oasi che si sposta, per questo Strada fungeva da postazione per i nomadi, dove entravano in contatto usi e costumi diversi”. La cucina etrusco-romana si basa sugli scritti del romano Apicio, poiché di quella etrusca non rimane nessuna ricetta, anche se è noto che abbia influenzato quella romana. Inoltre, per gli etruschi la cucina e la musica erano arti sacre, quindi non si potevano scrivere, ma solo tramandare oralmente. “Un paio di ricette della cena – conclude Forasassi – sono prese alla lettera da Apicio, mentre altre sono liberamente ispirate a ricerche sull’alimentazione e sui prodotti dell’epoca etrusco-romana. Si parte con l’uovo, simbolo dell’armonia tra il maschile ed il femminile, tra ciò che sporge e ciò che è rotondo”. Dopo gli antipasti, segue una zuppa di pesce azzurro con il farro unita al tonno cucinato in forno con le spezie ed una sorta di porceddu sardo accompagnato da un contorno di bietole e uvetta. La cena si conclude con il moretum, formaggio impastato con aglio ed erbe, ed il dolce Turan, ovvero il dolce di Venere. Importanti anche i vini dell’azienda Poggio all’oro, per finire con il Molsum, cioè un vino speziato al miele.
La cucina afghana, in tavola sabato 6 settembre, viene curata da Felice Brunetto, appassionato di cultura afghana e proprietario di una yurta, con i preziosi consigli di due ragazze di Kabul che studiano all’Università di Perugia. Si tratterà di ricette basate su riso, agnello e spezie. Alle 22:00 seguirà la musica a tema di Mauro Tiberi.
Domenica 7 sarà invece la cucina tradizionale del Casentino a far da padrona, cucinata proprio dalle donne casentinesi, cui seguirà alle 21:45 la musica Sufi di Mauro Tiberi. “Tra gli altri, la scottiglia del Casentino è un esempio di piatto etrusco – prosegue Forasassi – perché nelle pitture e nei bassorilievi di Tarquinia e Volterra si legge che quando venivano fatti i sacrifici alle divinità venivano usati buoi bianchi, come la vitella chianina, maiali, capre, galline, cioè gli animali con le cui interiora si prepara proprio la scottiglia”.