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Partito Comunista dei Lavoratori raccolgono le firme

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Partito Comunista dei Lavoratori raccolgono le firme

Il Partito Comunista dei Lavoratori , unico partito costretto a raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni politiche del 13 -14 aprile 2008 , sarà presente anche in Toscana con le proprie liste, di cui fanno parte cinque candidati della provincia di Arezzo. Essi sono, rispettivamente: per il SENATO: Aglietti Ivana(insegnante) già dirigente nazionale residente a Castiglion Fiorentino , Mazzoli Giuseppe (artigiano) coordinatore provinciale residente a Castiglion Fiorentino; per la
CAMERA: Carrabba Antonio (insegnante) res. S. Giovanni Valdarno, Lucia Lupi (fisioterapista) res. Cortona, Frappi Federico (commerciante) res. Castiglion Fiorentino.
Dopo 15 anni di lotte interne al PRC contro la linea governista del gruppo di maggioranza, due anni fa in coerenza con quanto da noi sempre sostenuto, di fronte all’entrata nel Governo il cui programma era un programma in favore degli interessi del capitale e della finanza, si è reso necessario che i comunisti costruissero una nuova forza politica che in opposizione a questi Governi, di CD e di CS, difendesse gli interessi dei lavoratori e delle classi più deboli del paese. Ci siamo con coerenza, per due anni, battuti dall’opposizione alle politiche del Governo Prodi, e oggi ci presentiamo alle elezioni per quello che siamo senza infingimenti di sorta.
Le diverse forze politiche stanno presentando dei programmi più o meno accattivanti (una vera e propria campagna di marketing), tutto questo per cercare di nascondere quello che in realtà hanno fatto in questi anni.
Cercano di costruire immaginari più o meno suggestivi promettendo per le classi subalterne emancipazioni e miglioramenti delle loro condizioni materiali di esistenza, poi, all’osso, tutto si sgonfia.
PD e PDL presentano programmi sempre più sovrapponibili uno all’altro questo appunto dimostra la finzione del bipolarismo ma anche del bipartitismo.
Per quanto riguarda la Sinistra Arcobaleno, essa sta cercando di recuperare le vecchie tematiche della rifondazione all’opposizione, presentando lo stesso programma che è poi stato tradito durante questi due anni di Governo Prodi. Hanno votato la continuità delle missioni militari, hanno addirittura aumentato le spese militari nelle due finanziarie precedenti, hanno votato le finanziarie che hanno complessivamente regalato 15 miliardi netti a banche e imprese, al punto che perfino Prodi si è lasciato scappare detto che nessuno aveva dato tanto alle classi dirigenti del paese in un arco di tempo così breve, eppure tutto questo è stato votato da quella che ora è la SINISTRA ARCOBALENO, hanno votato la continuità dei privilegi clericali, con un voto bipartisan, esenzione ICI e IVA, hanno votato decreti xenofobi e razzisti spesso con il plauso delle destre.
Per far dimenticare tutto questo e per far dimenticare il disorientamento enorme che questa politica ha prodotto nella sinistra italiana con l’effetto anche dell’abbandono di molti, cercano di presentare per l’ennesima volta un programma declinato al futuro, che è una costante di questi gruppi dirigenti; nel programma presentato prima del primo governo Prodi si diceva che non avrebbero mai votato leggi e leggine subordinate alle compatibilità di Maastricht, ma nei due anni di partecipazione a quel governo votarono le finanziarie da 100 mila miliardi per entrare nell’euro; così all’ingresso nell’ultimo governo Prodi dicevano che “ l’Italia sarebbe cambiata davvero” che “ un altro mondo è possibile” che ci sarebbe stata una svolta per i giovani sull’onda dei movimenti, poi per due anni hanno realizzato il programma delle classi dirigenti contro i movimenti.
Noi ci presentiamo invece come l’unica sinistra che si è collocata coerentemente all’opposizione in questi due anni , che non si è compromessa con il governo delle classi dirigenti del paese nemmeno a livello locale, che muove da un programma che vuole rispondere esclusivamente alle ragioni e rivendicazioni dei lavoratori che non improvvisiamo in un programma elettorale ma che sono le ragioni e rivendicazioni portanti della nostra battaglia politica. Noi non abbiamo bisogno di fare un esercizio di marketing perché non dobbiamo nascondere responsabilità che non abbiamo. Possiamo fare ai lavoratori un discorso di verità e controcorrente e di avanzarlo con una certa credibilità, non avendo tradito in passato un programma e una prospettiva coerente con le loro aspettative.
Presentiamo un programma incentrato sulle emergenze sociali cioè un programma di mobilitazione del mondo del lavoro intorno a rivendicazioni unificanti dei vari tasselli del mondo del lavoro.
Sono vent’anni che le sinistre italiane negoziano sui programmi degli avversari, smantellamento della scala mobile, sacrifici da fare per entrare in Europa, flessibilità nel mondo del lavoro. Ogni volta questi sacrifici venivano chiesti ai lavoratori in cambio di un miglioramento futuro della propria condizione, ma in realtà ogni sacrificio descriveva la continuità di una parabola ascendente con il risultato che oggi i salari e stipendi sono totalmente massacrati e che invece i profitti e le rendite non sono mai state toccate.
Il nostro programma rovescia esattamente questa logica; basta negoziare sui sacrifici cioè sui programmi delle banche, delle imprese, delle classi dirigenti, vogliamo aprire una vertenza generale su un programma dei lavoratori per i lavoratori fuori dalle compatibilità e di rispetto dell’interesse del profitto .
Rivendichiamo un forte aumento dei salari e degli stipendi per l’insieme dei lavoratori dipendenti (minimo 300 euro mensili)
Rivendichiamo un salario minimo garantito di 1300 euro netti non tassabili
Rivendichiamo l’abrogazione di tutte le leggi di precarizzazione a partire dal pacchetto Treu, a partire dall’assunzione a tempo indeterminato di tutti i lavoratori precari per porre fine alla ricattabilità, all’insicurezza cronica del lavoro di un’ intera generazione.
Rivendichiamo il ritorno alla previdenza pubblica a ripartizione, per consentire a milioni di giovani e non una pensione decente vincolata all’ultimo stipendio e sottratta ai fondi pensione
Rivendichiamo un vero salario per i disoccupati in cerca di lavoro pari all’80% del salario pregresso o del salario minimo garantito
Rivendichiamo un massiccio investimento nella sanità pubblica nella scuola nei trasporti nell’edilizia popolare e nel risanamento ambientale
In altri termini rivendichiamo il riscatto delle classi sociali che sono state vessate da 20 anni di sacrifici.
All’obiezione che può esserci fatta sul dove trovare i finanziamenti per tutto ciò, a differenza di altri, indichiamo le fonti proprio nel programma. Le fonti sono:
• le decine di miliardi che vengono regalati alle imprese private con ordinari trasferimenti pubblici (44mil tra il 2000 e il 2006)
• dagli immensi profitti realizzati dalle grandi imprese in anni di sfruttamento, di bassi salari (41 miliardi di profitti nel 2005 delle prime 20 aziende)
• dai giganteschi utili realizzati dalle banche sia con lo strozzinaggio dei mutui sia con l’espansione del controllo sull’economia nazionale (crescita del 50% dei profitti nel solo 2006)
• dal grande patrimonio finanziario detenuto dal 2% delle famiglie italiane (800 miliardi di euro tra i possessori di patrimoni superiori ai 500mila euro)
• dai 21 miliardi di spese militari
• dall’evasione fiscale della chiesa su iva e ici (6 miliardi annui) sottratti all’erario
Avanziamo pertanto la rivendicazione del governo dei lavoratori .
In questi 15 anni hanno governato i capitalisti e il Polo delle Libertà ( oggi Partito delle Libertà) gravita attorno ad un grande capitalista che si chiama Berlusconi. Il CS, il PD, rappresentano gli interessi delle grandi imprese del paese. Quando Montezemolo dice: “ simpatizzo per il programma del PD” indica una sua appartenenza di campo, così come non esiste una sola grande banca italiana che non graviti intorno al PD.
Non si vede perché una sinistra che si prende sul serio non debba rivendicare un governo dei lavoratori, non sta scritto da nessuna parte che solo i capitalisti possano governare la società.

Proprio perché noi vogliamo cambiare questo modello di società
Ad esempio sulla questione delle morti sul lavoro: noi non ci limitiamo alla solidarietà, alla richiesta di maggior sorveglianza da parte di un numero maggiore di ispettori (che sono anni che vengono rivendicate ma che a nulla hanno portato); noi chiediamo pene severissime e rivendichiamo l’esproprio delle aziende responsabili di questi crimini sociali.
La nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo dei lavoratori.
L’esproprio? E’ una parola forte?
Non si capisce perché possa essere considerato normale il licenziamento di un lavoratore e si consideri un sacrilegio il licenziamento di un padrone
Persino di un padrone riconosciuto assassino dalla magistratura.
Milioni di persone sono ogni giorno gravate da un indebitamento massiccio nei confronti delle banche documentato dai giornali.
Noi rivendichiamo l’annullamento dei debiti di milioni di lavoratori e famiglie povere nei confronti di questi istituti di strozzinaggio
La nazionalizzazione senza indennizzo e sotto controllo popolare per costituire un unico istituto di credito che possa trasformarsi da strumento di strozzinaggio nei confronti della maggioranza della società in uno strumento centrale per la programmazione dell’economia, la soddisfazione dei bisogni sociali di aiuto e sostegno agli strati più disagiati della società.
Sappiamo che sfidare il sistema bancario significa sfidare le classi dirigenti del paese, ma noi a differenza di altri non dobbiamo mendicare una legittimazione politica istituzionale di governo nei confronti dei potentati economici siamo una forza anticapitalista quindi fisiologicamente sfidiamo il sistema bancario.
Oltre a questo vogliamo costruire una lotta contro i privilegi clericali.
Battaglia per la difesa della 194 (moratoria sull’obiezione di coscienza);
Ci troviamo nella situazione in cui nel servizio pubblico sanitario non si può esercitare il rispetto di tale legge perché i reparti di ginecologia sono all’80–90 % occupati da personale obbiettore e non per convinzione religiosa ma per convenienza carrieristica.
La chiesa per noi non è solo l’organizzazione della propaganda religiosa ma è un tassello dell’organizzazione capitalistica della società, ha legami materiali che la legano al capitalismo nazionale e internazionale in modo forte.
Noi mettiamo in discussione i privilegi materiali che stanno alla base dell’edificio ecclesiastico
Scandalizzeremo sicuramente i salotti buoni cattolici e anche quelli laici ma chiediamo
• l’abolizione dei fondi pubblici alla scuola privata e alla sanità privata
• tassazione progressiva del patrimonio ecclesiastico a partire dalla reintroduzione di IVA e ICI delle quali sono stati esentati con il voto parlamentare da Storace a Bertinotti.
Uno dei modi per affrontare la questione della casa è anche quello di mettere a disposizione della società, dei lavoratori, degli sfrattati ecc. l’immenso patrimonio immobiliare della chiesa
Sulla questione della tematica istituzionale:
siamo proporzionalisti puri – una testa un voto-
Rivendichiamo però per i parlamentari l’assenza di ogni privilegio dell’eletto rispetto all’elettore , la revocabilità permanente dell’eletto da parte degli elettori , rivendichiamo l’abolizione dei privilegi sociali dell’eletto, un parlamentare deve avere uno stipendio pari alla media degli stipendi dei lavoratori .
Su questo programma chiediamo il voto, un programma che non sta nelle compatibilità di questo modello di società, perché questo modello noi lo vogliamo cambiare.

Articlolo scritto da: Partito Comunista dei Lavoratori